Covid, il monito di Anci Sardegna: “Dimenticare la lezione di marzo e aprile ci costerà caro”

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11 ott 2020

Emiliano Deiana: “Un nuovo lockdown generalizzato significherebbe, inoltre, la morte certa per moltissime attività economiche che si sono salvate dalla prima chiusura”

Di: Alessandro Congia

“Mi dispiace essere brutale di domenica, aver dimenticato la lezione di marzo e aprile ci costerà tanto, tantissimo. Non bisogna avere la sfera di cristallo per prevedere - se il trend dei contagi e delle terapie intensive dovesse continuare a salire - nuove zone rosse, lockdown locali e, infine, lockdown generalizzati”.

Emiliano Deiana, Anci Sardegna, ci va giù pesante e aggiunge: “Tutto questo accadrà nonostante il foglietto che alcuni hanno fatto circolare su internet le scorse ore vergato non si sa se da “Zangrillo” o da qualche suo epigono. Chi, da sempre, ha predicato prudenza si è sfrangiato discretamente gli zebedei di coloro che dicono “fate terrorismo” ai quali, agevolmente, si potrebbe rispondere di evitare - loro - di “fare minchionismo”.

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“Ci sono tre punti che vi invito, per la millesima volta, a considerare – prosegue il numero uno di Anci Sardegna - di Covid-19 ci si ammala, si contagia e si può morire e soffrire. - col Covid19 si può convivere utilizzando la mascherina, lavandosi spesso le mani, stando a distanza dalle altre persone, evitando di andare in luoghi affollati, scaricare e usare la App Immuni. I posti ospedalieri e quelli delle terapie intensive non sono infiniti: ma terminano e servirebbero anche per curare infarti, ictus, traumi gravi e gravissimi, interventi post operatori. E se terminano in Sardegna - che è un’isola - non c’è nessuna sanità extraregionale che ci verrà in soccorso né il sistema è tarato per affrontare una crisi come quella che si teme. Un nuovo lockdown generalizzato significherebbe, inoltre, la morte certa per moltissime attività economiche che si sono salvate dalla prima chiusura – ha proseguito Deiana - un terremoto immane che travolgerebbe anche coloro che hanno il posto garantito nel settore pubblico oltre alla fine delle attività di coloro che lavorano autonomamente nel commercio, nelle professioni, nelle arti. Qui vi allego il “trend” dei ricoverati e delle persone in terapia intensiva dal 31 luglio al 9 ottobre. La “proiezione” fatevela da soli. O fatevi aiutare dal foglietto vergato di proprio pugno dai tanti “Zangrillo” che circolano in rete" - ha concluso Deiana.

31 luglio: 716 ricoverati, 41 in terapia intensiva
15 agosto: 764 ricoverati, 56 in terapia intensiva
31 agosto: 1288 ricoverati, 94 in terapia intensiva
15 settembre: 2222 ricoverati, 201 terapia intensiva
30 settembre:3047 ricoverati, 280 terapia intensiva
9 ottobre: 4086 ricoverati, 387 in terapia intensiva

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