Strage di Nuoro. Domani in città lutto cittadino: ci sono i funerali delle vittime

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30 set 2024

I funerali di Giuseppina Massetti, Martina e Francesco Gleboni si terranno nella parrocchia di San Domenico Savio

Di: Redazione Sardegna Live

Domani, martedì 1 ottobre, si terranno i funerali di quattro delle cinque vittime della strage familiare, avvenuta a Nuoro la mattina del 25 settembre per mano di Roberto Gleboni, l'operaio forestale di 52 anni morto poi suicida a casa della madre 84enne, rimasta ferita alla testa. Il commissario del capoluogo barbaricino, Giovanni Pirisi, ha proclamato il lutto cittadino.

Dopo le autopsie, svolte tra sabato e domenica dal medico legale Roberto Demontis e il suo staff, tutte le salme sono state messe a disposizione per la celebrazione dei funerali.

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La messa per Paolo Sanna, il vicino di casa di 69 anni ucciso nel pianerottolo dopo la strage familiare, verrà officiata domani mattina, alle 11, nella Cattedrale dal parroco don Giovanni Chessa.

I funerali delle altre tre vittime - Giuseppina Massetti, 43 anni, Martina e Francesco Gleboni, di 25 e 10 anni, moglie e figli dell'operaio forestale - si terrano nel pomeriggio, alle 15.30, nella parrocchia di San Domenico Savio dal parroco don Stefano Saba.

Nessuna cerimonia funebre è prevista, invece, per l'omicida-suicida che sarà tumulato in forma privata.

Proprio ieri il medico legale Roberto Demontis ha completato le cinque autopsie all'ospedale Brotzu di Cagliari, con l'esame degli ultimi due corpi: quello della moglie Giuseppina Massetti, di 43 anni, e del figlio Francesco, di 10. Le salme dell'omicida-suicida, di Martina, la figlia maggiore di 25 anni, e del vicino di casa Paolo Sanna, di 69, erano state esaminati sabato. Nulla è trapelato sui risultati delle autopsie, ma da alcune indiscrezioni filtrate nei giorni scorsi sembra che Gleboni si sia accanito in particolare sulla moglie, sparando contro di lei quattro colpi di pistola con la sua beretta, quasi a confermare le voci di dissidi di coppia tenuti segreti ma circolate a Nuoro. Un colpo solo alla testa, invece, sarebbe stato esploso all'indirizzo delle altre vittime.

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Bocche cucite, per ora, sul fronte delle indagini, coordinate dai pm Riccardo Belfiori e Sara Piccicuto: la Procura ha stretto ulteriormente le maglie, soprattutto a tutela e protezione del minore, unico sopravvissuto alla strage, grazie al quale, con il suo racconto, gli inquirenti contano di chiarire cosa è successo realmente il 25 settembre alle 7 del mattino nella casa dell'orrore, in via Ichnusa, e nell'abitazione di via Gonario Pinna: nella prima Gleboni ha ucciso la moglie e i due figli, ferito di striscio il figlio 14enne e ammazzato il vicino incontrato sul pianerottolo, nella seconda ha sparato in testa alla madre 84enne - ancora ricoverata in Rianimazione all'ospedale San Francesco ma fuori pericolo - e poi si è suicidato. Le indagini degli uomini della Squadra Mobile e dei Carabinieri del comando provinciale di Nuoro proseguono con interrogatori, gli accertamenti finanziario-patrimoniali e sanitari sulla famiglia e gli esami su pc e telefonini con l'obiettivo di arrivare al movente della strage.

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Il 14enne è già stato ascoltato a lungo in ospedale dagli investigatori incaricati dalla Procura e avrebbe risposto a tutte le domande. Era stato lui stesso ad aprire la porta alle forze dell'ordine, quando la mattanza si era ormai consumata: "In casa urlavano tutti", avrebbe detto. Informazioni utili potrebbero arrivare dalla testimonianza dell'anziana madre dell'omicida-sucida non appena sarà in condizioni di parlare, e da un secondo colloquio con il fidanzato della figlia Martina, già sentito dagli inquirenti.

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