Sos dalla Sella del Diavolo, Stefano Deliperi: “Chiudete il sentiero alle bici per difendere la vegetazione”

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21-11-2020

Il Gruppo di Intervento Giuridico: “Si tratta di un’area di grandissima importanza naturalistica, non di un circuito ciclistico”

Di: Alessandro Congia

L’appello del Gruppo di Intervento Giuridico Onlus: “Il piano di gestione dei S.I.C. “Torre del Poetto” e “Monte S. Elia, Cala Mosca e Cala Fighera”, approvato con decreto Assessore Difesa Ambiente Regione autonoma Sardegna n. 3 dell’11 febbraio 2011 prevede, quali prescrizioni e indirizzi specifici, il divieto di apertura di nuovi sentieri e il mantenimento di quelli esistenti “solo al fine di una loro percorribilità pedonale”.

L’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione autonoma della Sardegna (Servizio valutazioni ambientali e Servizio tutela della natura e politiche forestali) hanno confermato (note prot. n. 21583 del 27 ottobre 2020 e n. 27286 del 22 dicembre 2017) il divieto e la dannosità degli interventi di taglio della vegetazione mediterranea, in particolare “vige il divieto di apertura di nuovi sentieri” ed è consentito “il mantenimento di quelli esistenti … solo al fine di una loro percorribilità pedonale”.

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Il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare – Direzione generale per la protezione della natura e del mare aveva già chiesto (nota prot. n. 26482 del 6 dicembre 2017) alla Regione e al Comune di Cagliari di provvedere alla gestione dell’area naturale protetta con la scrupolosa osservanza del piano di gestione. Il Comune di Cagliari è il soggetto titolare della gestione dei due siti di importanza comunitaria (S.I.C.) e finora si è distinto per la sua ignavia.

Nei prossimi giorni il GrIG – che domenica 15 novembre 2020 ha promosso una delle tante escursioni guidate per far conoscere con una semplice ed apprezzata passeggiata le bellezze e i valori della Sella del Diavolo – provvederà a una specifica istanza di chiusura al traffico ciclistico della Sella del Diavolo rivolta al Comune di Cagliari (soggetto gestore dei S.I.C.), al Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare (Ministro e Direzione generale Protezione della Natura), al Ministero per i Beni e Attività Culturali e il Turismo (Ministro, Direzione generale e Soprintendenza cagliaritana Archeologia, Belle Arti e Paesaggio), al Servizio Tutela della Natura della Regione autonoma della Sardegna e al Corpo forestale e di vigilanza ambientale, coinvolgendo la Commissione europea e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, rispettivamente per gli aspetti concernenti la violazione degli obblighi comunitari di tutela dei S.I.C. e le problematiche di ordine penalistico. “Si tratta di un’area di grandissima importanza naturalistica, non di un circuito ciclistico – rammenta

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Stefano Deliperi, Gruppo d’Intervento Giuridico Onlus - un po’ di buon senso e di vigilanza sono d’obbligo. Rimane una considerazione: davanti a casi di lassismo e assenza di gestione come questi appare veramente singolare (per non dire altro) proporre e insistere verso un “parco – minestrone”comprendente Molentargius. Le Saline, Santa Gilla e la Sella del Diavolo: manca la normale gestione e l’ordinaria tutela ambientale e c’è chi vorrebbe realizzare l’ennesimo carrozzone inefficiente e dispendioso”.

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