Lanusei. Attentò alla vita di due uomini, uccidendone uno: arrestato 56enne

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28-11-2020

L'episodio è relativo al novembre 2017. Fabbio Fois (all'anagrafe registrato con due 'b') è stato arrestato per omicidio nei confronti di Fabio Longoni e tentato omicidio nei confronti di Daniele Angelo Congiu

Di: Giammaria Lavena

Alle prime luci di ieri, 27 novembre, a Girasole, i Carabinieri della Compagnia di Lanusei hanno dato esecuzione ad un’ordinanza, emessa dal gip del Tribunale di Lanusei su richiesta della locale Procura della Repubblica, con applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti di Fabbio Fois (nome di battesimo registrato all’anagrafe con doppia “b”), nato in Germania il 28 settembre 1964, pluripregiudicato, ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio di Fabio Longoni, classe 1978, in vita residente a Villagrande Strisaili e del tentato omicidio di Daniele Angelo Conigiu, classe 1980, residente in Villagrande Strisaili.

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L’indagine, svolta attraverso attività tecnica, servizi di osservazione, pedinamento, ispezioni e perquisizioni, ha avuto inizio la mattina del 22 novembre 2017, quando Conigiu ha contattato il 112 riferendo che mentre si trovava ancora a bordo del suo veicolo in compagnia di Longoni, in località “Canale” di Villagrande Strisaili, sarebbero stati assaliti da alcuni colpi di arma da fuoco. L’interlocutore ha precisato che nell’avvicinarsi al proprio ovile, un uomo sarebbe sbucato da un cespuglio prendendo di mira il loro automezzo con colpi di arma da fuoco. Scesi dall’abitacolo i due avrebbero iniziato una frenetica fuga, dividendosi. Ritornato successivamente in quel luogo non avrebbe trovato né il suo amico né l’automezzo, aggiungendo, inoltre, di essersi ferito ad una gamba nelle fasi dell’aggressione.

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Immediatamente sono state inviate tutte le pattuglie disponibili e Longoni, poco dopo, è stato ritrovato senza vita nelle immediate vicinanze, nascosto all’interno di una sorta di passaggio tra i rovi distante circa 40 metri dal luogo dove erano stati esplosi i colpi d’arma da fuoco. Conigiu, in ospedale, dove era stato trasportato per le ferite riportate, ha riferito di essere riuscito a sottrarsi alla potenza di fuoco dell’aggressore solo grazie ad un caso fortuito, riconducibile probabilmente all’inceppamento dell’arma che gli avrebbe permesso di guadagnare qualche metro e allontanarsi lungo la strada su cui si trovava la sua auto.

Nella stessa mattina del 22 novembre 2017 è stata rinvenuta l'Audi A3 di proprietà dell'uomo, abbandonata in agro di Lotzorai, in località "Fundeibba - San Tommaso", utilizzata dall'aggressore per allontanarsi. A pochi metri dal punto in cui l'auto era parcheggiata, in un anfratto nella fitta vegetazione, i carabinieri avrebbero rinvenuto un fucile semiautomatico, calibro 12 con matricola abrasa, completo di cinghia di trasporto. Gli accertamenti svolti dagli investigatori, con evidenze investigative chiare e concordanti, avrebbero permesso di stabilire la responsabilità di Fois quale esecutore materiale.

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Si ritiene che il movente sia da ricondurre al furto di due asinelli, di proprietà dello stesso Fois, che Conigiu e Longoni avrebbero sottratto, macellato e venduto, incuranti del fatto che appartenessero, come essi sapevano, a una persona nota per i suoi precedenti penali e dotata di grande carisma delinquenziale. A Fois, che abitava a poca distanza dalle stalle presso cui le vittime si recavano giornalmente per accudire gli animali, a seguito di una successiva perquisizione sarebbero stati sequestrati capi d’abbigliamento del tutto simili a quelli usati durante la cruenta aggressione.

La fuga a bordo dell’autovettura della stessa persona offesa si spiegherebbe per il fatto che l’aggressore avrebbe creduto di aver fallito nel suo scopo di sopprimere le due vittime designate, dovendosi necessariamente allontanare in fretta dal luogo, non potendo escludere che riuscissero ad avvisare le forze di polizia con il proprio cellulare. Da aggiungere inoltre che dalla testimonianza di Conigiu, l’autore dell’omicidio avrebbe guidato con una certa agilità in retromarcia, e una delle peculiarità di Fois sarebbe proprio quella di essere un abile conducente di auto.

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Si è trattata certamente di una variante imprevista sul piano programmato: se infatti il duplice omicidio fosse stato portato a termine come previsto, l’aggressore avrebbe potuto allontanarsi a piedi con tutta calma, dato che il luogo in cui il delitto si è consumato è isolato e distante diversi chilometri da nuclei abitati. D’altronde, il fatto di mettersi alla guida dell’autovettura della vittima e abbandonarla in tutta fretta esponeva l’autore al rischio che nel veicolo medesimo potessero essere trovate tracce a lui riconducibili.

Tale preoccupazione si sarebbe manifestata in modo evidente dopo che a Fois è stato notificato l’avviso dell’esecuzione degli accertamenti tecnici in forma garantita. Successivamente, infatti, a nulla sono valsi i tentativi dell’arrestato di sviare l’attenzione nei suoi confronti. L'uomo avrebbe fatto circolare la voce che i due asinelli non gli erano stati rubati, ma si erano allontanati dal terreno ove erano custoditi senza essere più ritrovati.

Gli investigatori, oltre alle testimonianze acquisite, ai numerosi accertamenti espletati e al sequestro degli indumenti simili a quelli utilizzati al momento dell’agguato, sarebbero riusciti anche ad ascoltare un dialogo in cui Fois riferisce al suo interlocutore di avere sempre indossato i guanti e di non avere mai starnutito.

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