Covid e carceri sarde, Michele Cireddu: “Un anno davvero molto difficile”

Annuncio pubblicitario
20 dic 2020

Il bilancio di fine anno col segretario generale della Uil-Pa Polizia Penitenziaria della Sardegna: “Precarie condizioni di lavoro, situazioni ancora irrisolte, la pandemia ha poi colto letteralmente di sorpresa anche l’Amministrazione Penitenziaria”

Di: Alessandro Congia

“Il 2020 è stato un anno estremamente difficile per la Polizia Penitenziaria sarda, l’emergenza sanitaria ha creato ulteriori difficoltà operative, sia nei servizi all’interno degli istituti Penitenziari che all’esterno in occasione dei servizi di traduzione e dei piantonamenti dei detenuti in luoghi esterni di cura. Il Coronavirus nei primi mesi dell’anno ha colto letteralmente di sorpresa anche l’Amministrazione Penitenziaria, mancavano infatti i dispositivi di protezione individuale e contemporaneamente sono iniziate le proteste dei detenuti. Mentre nella penisola si sono verificati numerosissimi casi di contagio ed alcuni istituti sono stati letteralmente messi a ferro e fuoco dalle proteste dei reclusi facinorosi, in Sardegna la situazione è sempre rimasta sotto controllo. Vi è stata poi la cosi detta seconda ondata del virus e questa volta ha interessato più da vicino anche i nostri Poliziotti. Si sono infatti verificati dei contagi e solo grazie al pronto intervento dei medici in alcuni Istituti sono state immediatamente messe in atto le procedure che

Annuncio pubblicitario
hanno permesso di isolare i positivi e di effettuare i tamponi a tappeto sia agli agenti che ai detenuti, evitando cosi possibili focolai”.

Inizia così il lungo resoconto annuale del segretario generale della Uil-Pa Polizia Penitenziaria, Michele Cireddu, (nella foto in alto), che rimarca: “Crediamo che tutto questo si potesse evitare, in tempi non sospetti avevamo chiesto infatti all’Assessore alla sanità ed ai vertici della Asl una convocazione, unitamente al vertice regionale dell’Amministrazione, per realizzare – dice Cireddu - un protocollo di intervento anti contagio e trovare delle soluzioni anche in caso di ricovero esterno dei detenuti, richieste letteralmente ed incredibilmente ignorate”.

Annuncio pubblicitario

Il Covid

“L’emergenza sanitaria ha purtroppo impedito inoltre che le nostre denunce e le nostre iniziative portassero i risultati sperati. La mancata consegna dei repartini detentivi ospedalieri e dei posti di Polizia Penitenziaria negli aeroporti infatti – denuncia Michele Cireddu - continua a creare non poche difficoltà operative. Oltre a quelli presenti nell’Istituto di Sassari, a breve nell’Istituto di Uta giungeranno ulteriori 100 detenuti appartenenti al circuito 41 bis, vi e’ quindi la necessità impellente di ottenere dei luoghi sicuri per gli spostamenti esterni, l’inerzia degli organi citati pertanto rappresenta un vero rischio per la sicurezza pubblica, purtroppo nemmeno gli interventi del Provveditore regionale e dei vari Prefetti della Repubblica sono serviti ad ottenere riscontri, una situazione assurda e surreale. Come avevamo previsto inoltre – sottolinea l’esponente della Uil-Pa - gli annunci dell’ex Capo del Dipartimento Basentini sulla realizzazione di un protocollo operativo di intervento per ridurre e contrastare le aggressioni a danno degli Agenti si e’ rivelato un mero slogan e tra l’altro il nuovo Capo del Dipartimento non ha nemmeno messo tra le priorità gli interventi annunciati dal predecessore”.

Annuncio pubblicitario

Detenuti, tra Opg e Rems

“In Regione, con un maggiore percentuale nell’Istituto di Uta dove e’ presente l’unico centro clinico, sono presenti numerosi detenuti psichiatrici che a nostro avviso dovrebbero stare dappertutto tranne che in carcere. La chiusura degli Opg (Ospedali psichiatrici giudiziari, n.d.r.), purtroppo non e’ stata gestita nel migliore dei modi, dovevano infatti essere sostituiti dalle Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, n.d.r.), che allo stato attuale contengono pochissimi posti, in Sardegna ne è presente una a Capoterra, di conseguenza la stragrande maggioranza rimane in carcere con le conseguenti problematiche che il personale è costretto a gestire. Sono poi presenti detenuti appartenenti al circuito Alta sicurezza a Nuoro, Oristano, Tempio e Sassari, in quest’ultimo caso sono appartenenti alle associazioni terroristiche internazionali, si apprestano ad arrivare infine altri 100 41 bis nel carcere di Uta che incrementano il numero di quelli già presenti a Sassari. Un mix esplosivo – evidenzia Michele Cireddu - che certifica la grande capacità della Polizia Penitenziaria sarda di gestire forme di criminalità che sino a qualche anno fa non erano presenti in regione, con risultati che vanno oltre ogni ottimistica previsione”.

Annuncio pubblicitario

Criticità lavorative: agenti sotto stress

“Molti però sottovalutano che le precarie condizioni di lavoro, le previsioni tecnologiche nei posti di servizio che anzichè migliorare il lavoro, a causa delle continue anomalie tecniche, lo peggiorano, la gestione di numerosissimi eventi critici come gli autolesionisti, i tentativi di suicidio e le aggressioni, determinano nei confronti del personale un accumulo di stress da lavoro correlato con inevitabili ripercussioni sullo stato di salute. Sono infatti numerosi i poliziotti costretti ad abbandonare anzitempo il servizio a causa delle problematiche di salute, l’Amministrazione - rimarca sempre Cireddu - sembra continuare ad ignorare tale problematica e definiamo, senza giri di parole, questa mancanza di attenzione una scelta scellerata. Ad ogni modo, oltre alle attività relative la gestione della sicurezza degli Istituti, alla partecipazione alla rieducazione e quelle del servizio traduzioni, sono aumentate in maniera considerevole anche le attività di Polizia Giudiziaria. In particolare sono state rinvenute negli Istituti, numerose quantità di sostanze stupefacenti, numerosi micro cellulari e si è intensificata l’azione di intelligence che ha permesso di mettere in atto importanti operazioni che hanno ricevuto lusinghieri apprezzamenti anche da parte delle Autorità Giudiziarie dell’Isola. Questo non fa altro che certificare quanto sosteniamo da tempo ovvero che i nostri Poliziotti hanno una capacità poliedrica e rappresentano l’eccellenza delle Forze di Polizia”.

Annuncio pubblicitario

Il lavoro del sindacato di categoria

“Fortunatamente – fa notare il sindacalista e segretario generale Uil-Pa Polizia Penitenziaria - con la nostra azione sindacale ci sono stati anche dei risultati positivi: sono state numerose le difese contro i procedimenti amministrativi in difesa dei nostri agenti portati a termine con successo, tantissimi interventi di patronato in favore anche delle famiglie dei nostri consociati, sono stati migliorati e realizzati i protocolli di intesa locale negli Istituti di Cagliari, Lanusei , Isili e dovranno continuare i lavori per migliorarli negli Istituti di Sassari e Nuoro. Si tratta di documenti che miglioreranno certamente l’organizzazione del lavoro. E’ invece diventata “un caso “ la refrattarietà alle relazioni sindacali dimostrata dalla Direzione di Oristano che non recepisce e non riscontra nemmeno le proposte unitarie. In questo caso se non dovessero arrivare interventi da parte del Provveditore per cambiare questa inerzia, saremo costretti a ricorrere al Tribunale del lavoro per la palese condotta antisindacale. Nel 2021 – aggiunge sempre Cireddu - auspichiamo di portare a termine i percorsi che abbiamo intrapreso e sarà importante proseguire l’azione sindacale unitaria che si e’ consolidata in questo periodo di emergenza. Continuo a ribadire che tutti i Dirigenti sindacali stanno dimostrando grande maturità e l’unità di intenti soprattutto sui grandi temi fa ben sperare per il futuro, con la speranza che anche le Istituzioni dimostrino la stessa maturità e la stessa attenzione per le problematiche del sistema penitenziario sardo”.

VIDEO

Annuncio pubblicitario


Possiamo continuare a utilizzare i tuoi dati per rendere gli annunci più rilevanti?

I nostri partner raccolgono dati e utilizzano i cookie per la personalizzazione e la misurazione degli annunci.

ACCETTO

Gestisci le opzioni

Puoi cambiare la tua scelta in qualsiasi momento nel nostro centro privacy

Come raccogliamo e usiamo i tuoi dati

Pubblicità

Il nostro sito web è finanziato dalla pubblicità online. Questo ci aiuta a creare nuovi contenuti e a mantenerli liberi. Quando visiti il ​​nostro sito Web, il tuo browser invia automaticamente determinate informazioni ai nostri partner pubblicitari. Questo include l'URL della pagina che stai visitando e il tuo indirizzo IP. I nostri partner possono anche impostare cookie sul browser o leggere cookie già presenti.Se la personalizzazione della pubblicità è attiva, i nostri partner utilizzeranno le tue informazioni per rendere i tuoi annunci più utili per te.Se la personalizzazione degli annunci è disattivata, non raccoglieranno o utilizzeranno le tue informazioni per personalizzare gli annunci mostrati all'utente. Continuerai a vedere gli annunci, ma potrebbero non essere altrettanto utili. Gli annunci possono ancora essere basati sull'argomento del sito web o dell'app che stai guardando, i tuoi attuali termini di ricerca o sulla tua posizione generale, ma non sui tuoi interessi, sulla cronologia delle ricerche o sulla cronologia di navigazione.

Strumento di Privacy fornito da  Clickio

Indietro

Potresti visualizzare annunci meno pertinenti per te. Questi annunci utilizzano i cookie, ma non per la personalizzazione. Ulteriori informazioni su come utilizziamo i cookie

ACCETTO

Puoi cambiare la tua scelta in qualsiasi momento nel nostro centro privacy


Modifica le impostazioni sulla privacy

Continua a leggere