Assalti ai portavalori: si va verso il primo maxi-processo della storia della criminalità sarda

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09-03-2017

Sugli assalti ai furgoni portavalori si va verso il primo maxi-processo della storia della criminalità sarda. Da questa mattina, il Gup del Tribunale di Cagliari, Giovanni Massidda, sta valutando le posizioni dei 31 presunti componenti e fiancheggiatori di quella che la Direzione distrettuale antimafia ritiene essere una delle bande più attive nelle rapine ai blindati operanti in Sardegna e non solo.

Di: Redazione Sardegna Live

Sugli assalti ai furgoni portavalori si va verso il primo maxi-processo della storia della criminalità sarda. Da questa mattina, il Gup del Tribunale di Cagliari, Giovanni Massidda, sta valutando le posizioni dei 31 presunti componenti e fiancheggiatori di quella che la Direzione distrettuale antimafia ritiene essere una delle bande più attive nelle rapine ai blindati operanti in Sardegna e non solo.

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Il giudice deve decidere se accogliere la richiesta di rinvio a giudizio formulata per tutti dal sostituto procuratore della Dda di Cagliari, Danilo Tronci, che ha coordinato le indagini durate anni. Nell'aula della Corte d'Assise, utilizzata per l'occasione come aula delle udienze preliminari per motivi di sicurezza, sono comparsi i presunti componenti della banda guidata, secondo l'accusa, da Giovanni Olianas, 51 anni, ex vicesindaco di Villagrande Strisaili, in Ogliastra.

A scortarli decine di agenti della polizia penitenziaria. Le contestazioni più pesanti riguardano gli assalti a furgoni portavalori, supermercati, caveau degli istituti di vigilanza, il tutto finalizzato a recuperare risorse per la gestione di un vasto traffico di sostanze stupefacenti.

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Per tutta la mattina i difensori dei 31 imputati hanno presentato eccezioni preliminari al Gup, alcune delle quali relative alla necessità di ottenere copia delle ore e ore di intercettazioni raccolte dagli investigatori della Dda. Solo in serata inizierà la discussione con l'eventuale scelta dei riti da parte delle difese.

Secondo le prime indiscrezioni filtrate, buona parte degli imputati - soprattutto quelli considerati i capibanda - dovrebbero scegliere la strada del dibattimento in caso di rinvio a giudizio. Quella del Gup Massidda, in ogni caso, è una corsa contro il tempo: dovrà decidere non più tardi di una settimana per evitare la scadenza dei termini di custodia cautelare per gli imputati che si trovano in carcere.

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Se l'udienza preliminare non si chiuderà in serata, potrebbe esserne fissata una nuova per lunedì prossimo, 13 marzo. Accusati essere organizzatori e promotori della banda sono Giovanni Olianas, Luca Arzu, Angelo Lostia e Salvatore "Toreddu" Sanna, mentre ad altri sedici imputati viene contestata la partecipazione all'associazione a delinquere.

Il resto degli indagati ha singole contestazioni non associative. Gli episodi contestati vanno dall'ottobre 2013 al marzo 2016 e riguardano la rapina alla sede della Vigilanza Sardegna di Nuoro (14 ottobre 2013, con un bottino di 5 milioni di euro circa), il tentativo di assalto alla Mondialpol di Arzachena (27 luglio 2015), il colpo al portavalori della Vigilpol sulla statale 131 a Bonorva (1 settembre 2015, bottino 500 mila euro), le tentate rapine a portavalori a Siligo e Barbusi (il 23 novembre e l'1 dicembre 2015) e gli assalti falliti ad altri blindati Mondialpol (il 7 dicembre 2015 sulla Ardara-Siligo e il 21 dicembre 2015 sulla Olbia-Sassari).

A nove imputati, infine, viene contestato il preparativo di un assalto ad un furgone della società Ivri di Piacenza, in servizio a Voghera: l'assalto in programma il 21 marzo 2016 sarebbe poi saltato perché la Dda - che già intercettava da tempo - aveva ordinato l'arresto dei componenti della banda.

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