La Regione boccia l'accorpamento fra gli Istituti scolastici di Gavoi, Ovodda, Ollolai, Olzai e Lodine

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11-02-2017

Tra gli Istituti scolastici di Gavoi, Ovodda, Ollolai, Olzai e Lodine non ci sarà nessun accorpamento. La Regione Sardegna, anche dopo il parere positivo espresso dalla Commissione istruzione, ha bocciato sul nascere il progetto di dar vita a una scuola del territorio, così come si richiedeva anche nella delibera dell'Unione dei Comuni Barbagia del 27 dicembre scorso.

Di: Redazione Sardegna Live

Tra gli Istituti scolastici di Gavoi, Ovodda, Ollolai, Olzai e Lodine non ci sarà nessun accorpamento. La Regione Sardegna, anche dopo il parere positivo espresso dalla Commissione istruzione, ha bocciato sul nascere il progetto di dar vita a una scuola del territorio, così come si richiedeva anche nella delibera dell’Unione dei Comuni Barbagia del 27 dicembre scorso.

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“La Regione sceglie l’instabilità della scuola, ha deciso di non decidere. Ma in modo particolare ha deciso di sovrastare la sovranità di un Comune che vuole scegliere per conto suo”.

Il sindaco di Ovodda Cristina Sedda alza i toni della protesta e rivendica a gran voce i diritti non solo della comunità che amministra, ma di un intero territorio che continua a soffrire per i tagli ai servizi.

“La Regione vuole rendere nei nostri paesi, ancora una volta, la scuola più fragile. Le linee guida dicono che gli istituti comprensivi sotto i quattrocento studenti devono essere aboliti. Di fatto non funziona così, dal momento che pur di salvare gli stessi Istituti viene nominato un preside in reggenza, ovvero una figura che oltre a dover gestire gli Istituti che gli sono stati affidati si trova a doverne seguire anche altri rendendo in questo modo la scuola ancora più fragile”.

Il primo cittadino di Ovodda spiega che la stabilità del territorio, delle comunità locali e della stessa scuola passa attraverso le scelte che le stesse amministrazioni comunali possono fare.

“E’ mortificante - conclude Cristina Sedda - perdere la sovranità per chi sceglie di non decidere, così come ha fatto l’assessore della Pubblica Istruzione Claudia Firino e l’intera Giunta Regionale”.

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