“Detenuti pericolosi da trasferire e subito”, il sindacato della Polizia Penitenziaria lancia l’allarme

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08 gen 2021

Una lettera inviata al direttore del carcere Marco Porcu e al Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria, Maurizio Veneziano. Uil-Pa: “Continuano anche ad arrivare detenuti dalla Penisola, in più si ripetono numerose aggressioni ai nostri poliziotti”

Di: Alessandro Congia

Tensione ormai alle stelle al carcere “Ettore Scalas” di Uta. E il sindacato di categoria Uil-Pa Polizia Penitenziaria mette immediatamente in allarme il direttore dell’istituto di pena, Marco Porcu e il Provveditore della Sardegna, Maurizio Veneziano. L’oggetto della pesante missiva è sempre lo stesso, ovvero “Casa Circondariale di Cagliari gestione detenuti problematici, richiesta intervento”.

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Così la lettera: “Egregio Direttore, sono pervenute diverse lamentele relative alla gestione di alcuni detenuti che con il loro comportamento sono ormai diventati incompatibili con l’intero Istituto. Ci è stato riferito infatti che in particolare un detenuto di nazionalità algerina abbia ripetutamente cercato di aggredire il personale ed e’ addirittura diventato un “bersaglio predestinato” per altri detenuti che hanno cercato a loro volta di aggredirlo. E’ stato allocato per motivi di opportunità ormai in tutte le sezioni dei vari reparti ed a causa dell’ultimo episodio che ha visto diversi detenuti pronti ad aggredirlo è stato allocato nel reparto transito per evitare eventi tragici. In tale reparto però sono presenti un detenuto “particolare”, altri detenuti sottoposti al 14 bis dell’O.P. , 1 detenuto appartenente al circuito AS1, ed un altro appartenente al circuito media sicurezza, in una sezione, giova ricordarlo, composta da meno di 10 camere lungo un corridoio e pertanto priva di ogni sorta di distanziamento tra i detenuti al punto che molte delle varie disposizioni di servizio sono semplicemente irrealizzabili”.

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La comunicazione, a firma del segretario locale di Cagliari della Uil-Pa Polizia Penitenziaria, Damiano Piddiu, mette in luce ancora una volta una situazione davvero pesante che si vive nel carcere cagliaritano: “E’ la triste constatazione che il personale della Casa Circondariale di Cagliari Uta deve gestire detenuti ingestibili, spesso “rimpallati” da una sezione all’altra e malgrado la loro presenza diventa incompatibile, rimangono comunque in Istituto e non vengono trasferiti. Appare alquanto superficiale anche la giustificazione che a causa dell’emergenza sanitaria i detenuti non possono essere trasferiti, perche’ il caso descritto – aggiunge Piddiu - e’ di assoluta urgenza e la sua permanenza puo’ determinare eventi gravi e tragici. Tra l’altro ci risulta che continuano a pervenire detenuti in ingresso presso il carcere cagliaritano addirittura provenienti dalla penisola, proprio per motivi legati alla condotta irregolare messa in atto in altri Istituti. Considerando quindi che tutte le soluzioni sono gia’ state tentate invano all’interno dell’Istituto, chiediamo alla Direzione se non l’avesse già fatto, di chiedere l’immediato allontanamento del detenuto in altro istituto ed alle Autorità che leggono per conoscenza si chiede di assicurare ogni intervento di propria competenza”.

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