Doppia preferenza di genere: bandiera dei quattro mori listata a lutto

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22-11-2016

Centoquarantadue Comuni sardi hanno aderito al sit-in organizzato dall'associazione “Meglio in Due” per “vincere il disinteresse che le istituzioni regionali stanno dimostrando verso un tema di primaria importanza, come la doppia preferenza di genere”.

Di: Redazione Sardegna Live

Centoquarantadue Comuni sardi hanno aderito al sit-in organizzato dall’associazione “Meglio in Due” per “vincere il disinteresse che le istituzioni regionali stanno dimostrando verso un tema di primaria importanza, come la doppia preferenza di genere”.

In segno di protesta, infatti, questa mattina, nei Comuni interessati è stata esposta la bandiera dei Quattro Mori listata a lutto.

Una mobilitazione per chiedere l’introduzione, dunque, della doppia preferenza di genere e più spazio alle donne in politica e nelle istituzioni.

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“La nostra è una battaglia di democrazia e civiltà – spiegano le rappresentanti dell’associazione “Meglio in Due”, Lucia Tidu, Elena Secci e Carla Poddana Tida -. Vogliamo che anche per il Consiglio Regionale sia possibile inserire lo strumento della doppia preferenza di genere, così come già avviene per le amministrazioni locali sopra i 5000 abitanti. Abbiamo visto che funziona. Abbiamo visto che, in questo modo, è possibile conquistare una rappresentanza di genere equilibrata senza bisogno di quote o riserve. Se funziona per i comuni, funzionerà anche per il consiglio regionale, dove oggi sono presenti solo 4 donne. Troppo poco.”

“Vogliamo che in Consiglio Regionale - concludono- arrivi forte e chiaro il messaggio di tanti primi cittadini, di tante comunità perché saranno loro i protagonisti insieme a noi. Vogliamo che questo messaggio arrivi forte e chiaro alla politica chiusa nel Palazzo, preoccupata di difendere solo se stessa”.

Tra i tanti, anche il Comune di Orosei ha partecipato all’iniziativa che ha visto come capofila nel centro della provincia di Nuoro l’assessore alla Cultura, Maria Fare, e un consigliere della maggioranza con delega, Ilaria Rosu.

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