"Sindaca", "consigliera", "prefetta" e "assessora": la legge della Regione Sardegna

Annuncio pubblicitario
14 ott 2016

"Sindaca", "consigliera", "prefetta", "assessora", "commissaria": da oggi la comunicazione istituzionale della Regione Sardegna dovrà declinare ruoli e professioni al femminile.

Di: Redazione Sardegna Live

(Nella foto Laila Dearca, sindaca di Teti)

"Sindaca", "consigliera", "prefetta", "assessora", "commissaria": da oggi la comunicazione istituzionale della Regione Sardegna dovrà declinare ruoli e professioni al femminile.

Lo prevede, in un articolo dedicato allo sviluppo delle politiche di genere e alla revisione del linguaggio amministrativo, la legge sulla semplificazione appena approvata. E se qualcuno avrà da storcere il naso perché "suona male", dovrà vedersela con la professoressa Cecilia Robustelli dell'Accademia della Crusca che, per complimentarsi, ha chiamato la consigliera e autrice dell'emendamento passato in Consiglio regionale, Annamaria Busia del Centro democratico, affermata avvocata penalista.

Annuncio pubblicitario

Del resto, spiega all'ANSA, "perché avvocata è brutto e invece maestra e impiegata no? La verità è che il nome del mestiere declinato al femminile diventa cacofonico nella misura in cui si avanza di livello nella scala professionale". Solo questione di abitudine, dunque. Il tempo non manca: l'Amministrazione avrà sei mesi dall'entrata in vigore della legge per adottare "un linguaggio non discriminante rispettoso dell'identità di genere, mediante l'identificazione sia del soggetto femminile che del soggetto maschile negli atti amministrativi, nella corrispondenza e nella denominazione di incarichi, di funzioni politiche e amministrative".

La stampa il suo dovere l'ha fatto: "Le indicazioni in tal senso sono state recepite in modo facile e sorprendente, da un momento all'altro, tanto che nessuno si sognerebbe mai, adesso, di parlare di sindaco Raggi", sottolinea Busia. Se oggi il linguaggio di genere è nell'agenda politica, "molto del merito - spiega - è della presidente della Camera, Laura Boldrini, della sua battaglia per affermare che identificare la professione o il ruolo di una donna utilizzando il termine al maschile è un mancato riconoscimento, una forma sottile di discriminazione".

Annuncio pubblicitario

Del resto le parole sono importanti, "definiscono e sono evocative delle cose e delle persone - chiarisce la consigliera - Non per niente il diritto ad essere riconosciuti per quello che è il proprio nome è un diritto costituzionale". Busia ha ricevuto anche il plauso della presidente della Camera, "con la quale lo scorso maggio a Pescina - ricorda - ho presentato la proposta di legge sulla tutela delle vittime del femminicidio". Occasione giusta per raccontarle dell'adeguamento approvato in Sardegna. Ma la consigliera non si ferma: "Ho già presentato una proposta di legge per modificare la Severino e introdurre le fattispecie che riguarda i reati sessuali contro le donne".

Annuncio pubblicitario


Possiamo continuare a utilizzare i tuoi dati per rendere gli annunci più rilevanti?

I nostri partner raccolgono dati e utilizzano i cookie per la personalizzazione e la misurazione degli annunci.

ACCETTO

Gestisci le opzioni

Puoi cambiare la tua scelta in qualsiasi momento nel nostro centro privacy

Come raccogliamo e usiamo i tuoi dati

Pubblicità

Il nostro sito web è finanziato dalla pubblicità online. Questo ci aiuta a creare nuovi contenuti e a mantenerli liberi. Quando visiti il ​​nostro sito Web, il tuo browser invia automaticamente determinate informazioni ai nostri partner pubblicitari. Questo include l'URL della pagina che stai visitando e il tuo indirizzo IP. I nostri partner possono anche impostare cookie sul browser o leggere cookie già presenti.Se la personalizzazione della pubblicità è attiva, i nostri partner utilizzeranno le tue informazioni per rendere i tuoi annunci più utili per te.Se la personalizzazione degli annunci è disattivata, non raccoglieranno o utilizzeranno le tue informazioni per personalizzare gli annunci mostrati all'utente. Continuerai a vedere gli annunci, ma potrebbero non essere altrettanto utili. Gli annunci possono ancora essere basati sull'argomento del sito web o dell'app che stai guardando, i tuoi attuali termini di ricerca o sulla tua posizione generale, ma non sui tuoi interessi, sulla cronologia delle ricerche o sulla cronologia di navigazione.

Strumento di Privacy fornito da  Clickio

Indietro

Potresti visualizzare annunci meno pertinenti per te. Questi annunci utilizzano i cookie, ma non per la personalizzazione. Ulteriori informazioni su come utilizziamo i cookie

ACCETTO

Puoi cambiare la tua scelta in qualsiasi momento nel nostro centro privacy


Modifica le impostazioni sulla privacy

Continua a leggere