Bono. Il Tar dà ragione alla Chiesa: ritornano le messe in presenza dei fedeli

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14 gen 2021

Il vicesindaco aveva firmato lo scorso 5 gennaio un'ordinanza con la quale disponeva il divieto di celebrazione delle messe in presenza dei fedeli, per via dell'impennata dei casi da Covid

Di: Giammaria Lavena

Il Tar ha accolto il ricorso del vescovo Corrado Melis e del parroco di Bono, don Mario Curzu, e ha sospeso l'ordinanza sindacale del 5 gennaio che, in seguito all'impennata dei contagi da coronavirus nel paese, vietava, tra le altre cose, la celebrazione delle messe in presenza dei fedeli.

Vescovo e parroco hanno a quel punto deciso di passare alle vie legali, incaricando l'avvocato Ivano Iai di procedere con l'impugnazione dell'ordinanza. Alla fine il Tar ha dato loro ragione, per via di "assenza dei necessari presupposti di straordinaria necessità e urgenza e violazione delle disposizioni generali in materia", sottolineando che i due prelati "hanno affermato di aver dato corretta applicazione alle disposizioni dettate per l'esercizio del culto nel periodo emergenziale" e che "per loro il provvedimento impugnato arreca un danno gravissimo e irreparabile per i fedeli che rappresentano".

"Anche ammesso che in casi di straordinaria necessità e urgenza il sindaco possa adottare provvedimenti ulteriori rispetto a quelli nazionali e regionali - affermano i giudici amministrativi -, devono essere accertate e indicate nell'atto le ragioni di straordinaria necessità e urgenza". Le motivazioni del vicesindaco, che si era incaricato di firmare l'ordinanza per assenza del primo cittadino, non sono bastate al Tribunale. 

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