Cassazione: pastore sporco impone sesso a moglie, condannato

Annuncio pubblicitario
13 gen 2014

Confermata dalla Cassazione, dopo una precedente assoluzione in appello, la condanna a due anni e sei mesi di reclusione per violenza sessuale - seppure nell'ipotesi di minore gravità - a carico di un pastore siciliano di Caltagirone, Mario C., che al rientro dal pascolo e dalle attività di accudimento delle pecore imponeva alla moglie, Lucia G., rapporti sessuali senza "praticare alcuna igiene e pulizia del proprio corpo" come gli chiedeva, inutilmente, la consorte che desiderava che l'uomo si facesse almeno una doccia.

Di: Redazione Sardegna Live

Confermata dalla Cassazione, dopo una precedente assoluzione in appello, la condanna a due anni e sei mesi di reclusione per violenza sessuale - seppure nell'ipotesi di minore gravità - a carico di un pastore siciliano di Caltagirone, Mario C., che al rientro dal pascolo e dalle attività di accudimento delle pecore imponeva alla moglie, Lucia G., rapporti sessuali senza "praticare alcuna igiene e pulizia del proprio corpo" come gli chiedeva, inutilmente, la consorte che desiderava che l'uomo si facesse almeno una doccia.

Annuncio pubblicitario

In primo grado, il pastore - classe 1960 - era stato condannato per violenza sessuale dal Tribunale nel novembre del 2007, ma successivamente la Corte di Appello di Catania, nel 2008, gli aveva alleggerito la condanna sostenendo che i rapporti sessuali, nonostante l'uomo immobilizzasse la moglie bloccandole le mani, erano da ritenere comunque "consumati consensualmente" dal momento che la donna "rifiutava i rapporti sessuali solo per la scarsa igiene del marito" ma vi "avrebbe consentito se lo stesso si fosse previamente lavato".

Per le ulteriori imputazioni di maltrattamento ai danni della moglie, l'uomo era stato condannato - per effetto della riduzione di pena - a due anni, due mesi e dieci giorni di reclusione. Su ricorso della Procura, la Cassazione rinviò nuovamente a giudizio il pastore per violenza sessuale facendo presente che "la peculiarità dei motivi di dissenso non eliminava il dissenso medesimo, per cui i rapporti sessuali, laddove imposti con la forza dall'uomo, erano e restavano violenti".

Annuncio pubblicitario

Nell'appello bis, i giudici di merito hanno seguito le indicazioni degli ermellini affermando che la circostanza che la moglie sarebbe stata d'accordo a fare sesso con suo marito se solo quest'ultimo si fosse lavato, "non elimina la violenza del rapporto sessuale".

Il reato di violenza sessuale infatti sussiste - ricorda la Suprema Corte nella sentenza 980 della Quarta sezione penale ripercorrendo il verdetto dell'appello bis - "in tutti i casi in cui i rapporti sessuali vengano in qualsiasi modo imposti, essendo del tutto irrilevanti le modalità ed i mezzi utilizzati e le motivazioni che avessero indotto la parte offesa a rifiutare non un astratto rapporto sessuale con il marito, ma il rapporto sessuale da questi preteso (e poi imposto) senza che avesse praticato quella igiene che la donna riteneva indispensabile dato il lavoro svolto dal marito".

Così il ricorso del pastore è stato dichiarato inammissibile con tanto di condanna anche al pagamento di mille euro alla Cassa delle ammende.

Foto: http://www.provincia.mediocampidano.it

Annuncio pubblicitario


Possiamo continuare a utilizzare i tuoi dati per rendere gli annunci più rilevanti?

I nostri partner raccolgono dati e utilizzano i cookie per la personalizzazione e la misurazione degli annunci.

ACCETTO

Gestisci le opzioni

Puoi cambiare la tua scelta in qualsiasi momento nel nostro centro privacy

Come raccogliamo e usiamo i tuoi dati

Pubblicità

Il nostro sito web è finanziato dalla pubblicità online. Questo ci aiuta a creare nuovi contenuti e a mantenerli liberi. Quando visiti il ​​nostro sito Web, il tuo browser invia automaticamente determinate informazioni ai nostri partner pubblicitari. Questo include l'URL della pagina che stai visitando e il tuo indirizzo IP. I nostri partner possono anche impostare cookie sul browser o leggere cookie già presenti.Se la personalizzazione della pubblicità è attiva, i nostri partner utilizzeranno le tue informazioni per rendere i tuoi annunci più utili per te.Se la personalizzazione degli annunci è disattivata, non raccoglieranno o utilizzeranno le tue informazioni per personalizzare gli annunci mostrati all'utente. Continuerai a vedere gli annunci, ma potrebbero non essere altrettanto utili. Gli annunci possono ancora essere basati sull'argomento del sito web o dell'app che stai guardando, i tuoi attuali termini di ricerca o sulla tua posizione generale, ma non sui tuoi interessi, sulla cronologia delle ricerche o sulla cronologia di navigazione.

Strumento di Privacy fornito da  Clickio

Indietro

Potresti visualizzare annunci meno pertinenti per te. Questi annunci utilizzano i cookie, ma non per la personalizzazione. Ulteriori informazioni su come utilizziamo i cookie

ACCETTO

Puoi cambiare la tua scelta in qualsiasi momento nel nostro centro privacy


Modifica le impostazioni sulla privacy

Continua a leggere