Tragedia di Lecco. Tre sorelline uccise brutalmente dalla mamma. Due colpite nel sonno, una ha lottato

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09-03-2014

Ha ucciso le figlie utilizzando due coltelli e poi ne ha rivolto uno verso se stessa tentando il suicidio. E' uno dei particolari che emergono dalle indagini sulla dinamica del triplice delitto avvenuto stamani all'alba a Lecco. La madre delle tre sorelline albanesi di 3, 8 e 14 anni, brutalmente uccise, Edlira Dobrushi, 37enne, che è stata arrestata, si è così ferita in modo non grave ai polsi e agli avambracci.

Di: Redazione Sardegna Live

Ha ucciso le figlie utilizzando due coltelli e poi ne ha rivolto uno verso se stessa tentando il suicidio. E' uno dei particolari che emergono dalle indagini sulla dinamica del triplice delitto avvenuto stamani all'alba a Lecco. La madre delle tre sorelline albanesi di 3, 8 e 14 anni, brutalmente uccise, Edlira Dobrushi, 37enne, che è stata arrestata, si è così ferita in modo non grave ai polsi e agli avambracci.

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Due sono state colpite nel sonno, la terza, probabilmente la più grande, ha cercato inutilmente di difendersi dalle coltellate della madre.

L'allarme ai carabinieri di Lecco è giunto pochi minuti prima delle 6,30 quando il 118 ha avvisato i militari di avere soccorso una donna in una palazzina in evidente stato confusionale e completamente imbrattata di sangue.

A chiamare i soccorritori è stato un vicino di casa che ha sentito delle grida ma ha pensato a un litigio. E' stata poi l'assassina a suonare alla sua porta. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto hanno trovato una scena sconvolgente, con i tre corpi della bambine ricomposti sul letto nella camera matrimoniale, ma con tutta probabilità colpiti altrove.

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Due delle figlie, presumibilmente le più piccole, potrebbero essere state colpite nel sonno, mentre la più grande, dal tipo di ferite che presenta, sarebbe riuscita a rendersi conto dell'aggressione tentando di difendersi. La dinamica esatta di quanto accaduto è però ancora da chiarire nei suoi particolari, visto che la donna si trova in uno stato di prostrazione, ricoverata in ospedale e dopo avere confessato non ha fornito molti altri elementi sul suo raptus.

Di certo ha usato due coltelli, che sono stati trovati nel piccolo appartamento, di circa 60 metri quadrati, composto dalla camera matrimoniale, da una stanza dei bambini con due letti a castello e da un soggiorno. Alla fine la madre ha tentato di tagliarsi le vene procurandosi però solo delle profonde ferite agli avambracci e, grondante sangue è uscita sul pianerottolo ha suonato al vicino ed è stata trovata delirante nell'androne dai carabinieri corsi sul posto.

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