Francia. Le proteste per "riforma pensioni" rischiano di bloccare il Paese
A Lille hanno gridato “Luigi XVI l'abbiamo decapitato ora tocca a Macron”
Di: Redazione Sardegna Live
È uno dei momenti più difficili della Presidenza Macron. La contestatissima riforma delle pensioni (che alza l'età pensionabile da 62 a 64 anni) ha portato prima al tentativo di sfiducia politico, successivamente si è aggiunto il tentativo di sfiducia popolare con le forti proteste di piazza nella città parigina. Il risultato? Tanti riscontri e tante le scene di guerriglia urbana. A capitanare le proteste è Jean-Luc Mélenchon, leader del principale gruppo di sinistra francese La France Insoumise.
Il coordinamento dei sindacati ha annunciato una mobilitazione nazionale
La premier Élisabeth Borne va avanti per la sua strada, per lei la riforma è “essenziale per il Paese”. La sinistra presenterà un ricorso alla Corte costituzionale e avvierà anche un'iniziativa referendaria.
Da ieri sera tutto il Paese è in tumulto. Incendiati cassonetti e mucchi di spazzatura abbandonati da settimane per lo sciopero dei netturbini; almeno 140 i manifestanti fermati per incendi, violenza e distruzione.
A Lione in 500 hanno attaccato la polizia. A Lille hanno gridato: “Luigi XVI l'abbiamo decapitato ora tocca a Macron”. Il presidente progettava la riforma delle pensioni dal 2017 ma, tra gilet gialli e la pandemia, era stata accantonata.