Francia. Le proteste per "riforma pensioni" rischiano di bloccare il Paese

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21-03-2023

A Lille hanno gridato “Luigi XVI l'abbiamo decapitato ora tocca a Macron”

Di: Redazione Sardegna Live

È uno dei momenti più difficili della Presidenza Macron. La contestatissima riforma delle pensioni (che alza l'età pensionabile da 62 a 64 anni) ha portato prima al tentativo di sfiducia politico, successivamente si è aggiunto il tentativo di sfiducia popolare con le forti proteste di piazza nella città parigina. Il risultato? Tanti riscontri e tante le scene di guerriglia urbana. A capitanare le proteste è Jean-Luc Mélenchon, leader del principale gruppo di sinistra francese La France Insoumise.

Il coordinamento dei sindacati ha annunciato una mobilitazione nazionale

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per giovedì, tutti contro la contestatissima riforma delle pensioni di Macron che ieri ha resistito a due mozioni di sfiducia all'assemblea nazionale; le città francesi, precipitate nel caos di una guerriglia urbana, ora rischiano la paralisi: mentre chiudono le raffinerie, gli studenti sono pronti ad occupare gli stabili e, se la riforma non verrà ritirata, un'ondata di scioperi metterà in ginocchio trasporti, nettezza urbana e sanità.

La premier Élisabeth Borne va avanti per la sua strada, per lei la riforma è “essenziale per il Paese”. La sinistra presenterà un ricorso alla Corte costituzionale e avvierà anche un'iniziativa referendaria.

Da ieri sera tutto il Paese è in tumulto. Incendiati cassonetti e mucchi di spazzatura abbandonati da settimane per lo sciopero dei netturbini; almeno 140 i manifestanti fermati per incendi, violenza e distruzione.

A Lione in 500 hanno attaccato la polizia. A Lille hanno gridato: “Luigi XVI l'abbiamo decapitato ora tocca a Macron”. Il presidente progettava la riforma delle pensioni dal 2017 ma, tra gilet gialli e la pandemia, era stata accantonata.

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