Per la prima volta dal 2015 l'Italia non figura fra i primi Paesi per accoglienza migranti

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25 giu 2020

Secondo un rapporto annuale dell'Agenzia Ue per l'asilo, l'Italia sarebbe stata scalzata al quinto posto dall'Inghilterra

Di: Giammaria Lavena

Per la prima volta dal 2015 sono in aumento le domande d'asilo nell'Ue. Nel 2019 sono state 740mila, in aumento dell'11% rispetto all'anno precedente . Ma, il dato a sorpresa è che, per la prima volta in cinque anni, l'Italia non figura tra i primi 5 Paesi d'accoglienza. Questo quanto emerso dal rapporto annuale dell'Agenzia Ue per l'asilo (Easo).

I Paesi che hanno registrato più domande sono Germania (165.615), Francia (128.940) e Spagna (117.795). Più distante segue la Grecia, con 77.275 richieste, quindi il Regno Unito (44.835 domande ricevute), e sesta l'Italia (43.770, -27% rispetto al 2018).

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Secondo i dati dell'Easo, l'aumento delle richieste di protezione internazionale è in parte dovuto al boom di domande presentate dai cittadini del Venezuela e di altri Paesi dell'America latina. Infatti, con 46mila richieste, i venezuelani risultano terzi fra le nazionalità maggiormente richiedenti asilo (+103% rispetto all'anno precedente). In testa si conferma la Siria con 80mila domande e a seguire l'Afghanistan con 61mila.

I disordini e la delicata situazione politica in Venezuela e nel Sud America hanno fatto registrare un aumento vertiginoso delle domande presentate in Spagna (oltre il 100% rispetto al 2018), poiché, come sottolineato dall'Agenzia Ue, "spesso la lingua e i rapporti culturali possono svolgere un ruolo nella scelta del Paese in cui presentare domanda".

Infine, l'Easo registra che più di un quarto della domande complessive presentate (188.500) sono arrivate dai cittadini dei Paesi che dispensano dall'obbligo di visto nell'area Schengen: si tratta dei Balcani occidentali e dei Paesi del partenariato orientale, tra cui anche l'Ucraina. 

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