Dalla zona arancione alle battaglie dei Riformatori Sardi: ne parliamo con la consigliera regionale Sara Canu

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20-03-2021

Tra gli obiettivi “il riconoscimento sul fronte nazionale ed Europeo del principio d'insularità per riequilibrare gli svantaggi derivati dall'essere isola rispetto alle regioni continentali”

Di: Cristina Tangianu

Cagliaritana, Biologa Nutrizionista, componente della V Commissione - attività produttive, la dottoressa Sara Canu è stata eletta alle ultime elezioni regionali consigliera nella lista Lega-Salvini.

A ottobre 2020 prende la decisione di lasciare il partito leghista e di entrare nel gruppo Riformatori Sardi, dove tra l’altro è l’unica donna.

“Oggi, considerata la crisi sanitaria ed economica in corso, la politica deve imporre fiducia, avvicinare le comunità. Un approccio che ho visto in questi mesi nei Riformatori ed è per questo che con loro ho deciso di camminare lungo un percorso nuovo”, aveva così spiegato la sua scelta.

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Decisione ribadita con fermezza nei giorni scorsi: “Non è mia attitudine cambiare orientamento in base a meri fini opportunistici come è tipico di certa politica che non mi appartiene”.

E ha precisato: “Il mio impegno preso con la famiglia dei Riformatori Sardi sarà garantito e con i miei colleghi Michele Cossa e Aldo Salaris porteremo avanti importanti progetti di cui la Sardegna ha bisogno per riconquistare un ruolo centrale nel panorama nazionale ed europeo”.

Onorevole, non possiamo non iniziare a parlare della nuova ordinanza firmata dal Ministro Speranza: da lunedì la Sardegna sarà in zona arancione. Pensa che ce la siamo meritati?

“Se così fosse sarebbe una cosa incomprensibile, di 21 indicatori presi in considerazione solo 1 si è alzato, gli altri parametri sono molto sotto. Appare una misura eccessivamente punitiva, visto che le zone rosse sono state circoscritte ad alcuni comuni, ricordiamo che La Maddalena è uscita proprio ieri dalla zona rossa, grazie al lavoro ineccepibile del nostro sindaco Fabio Lai.”

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Parliamo di un’altra ordinanza, quella del presidente Solinas, che consente l’ingresso in Sardegna da parte di persone “non residenti” solo in presenza di comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità e/o di indifferibilità documentata ovvero per motivi di salute. Pensa che il governatore avrebbe potuto emettere il provvedimento anche prima (considerato che si poteva prevedere un possibile assalto alle seconde case) o crede che lo abbia fatto solo perché messo alle strette?

“Penso che bene abbia fatto il Presidente Solinas ad ascoltare gli appelli corali arrivati da noi e da tutto il mondo politico assumendo una misura prudenziale finalizzata a tutelare la salute dei Sardi ed evitare il ripetersi della situazione vissuta l'estate scorsa in cui, con gli arrivi in Sardegna, si è dato avvio alla seconda ondata di contagi di cui tutti conosciamo le tragiche conseguenze.”

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La Sardegna si colora sempre più di giallo e in questo caso non parliamo di divisioni in zone per il Covid, ma parliamo in positivo: "Sardegna verso l'Unesco". Di che progetto si tratta? Perché è importante la data del 31 marzo?

“Il progetto "La Sardegna verso l'Unesco" si prefigge il riconoscimento del patrimonio archeologico prenuragico e nuragico come "Patrimonio materiale dell'umanità". Il 31 marzo tutto l'immenso lavoro svolto in questi mesi dall'associazione di cui faccio, presieduta da Michele Cossa, otterrà risposta dalla commissione Unesco di Roma, se sarà positiva, come auspichiamo entreremo nella tentative liste, in attesa che “la commissione internazionale di Parigi deciderà se conferirci questo ambito riconoscimento che restituirà al nostro patrimonio archeologico unico al mondo il posto che merita nella storia con importanti ricadute economiche sul territorio.”

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Il fatto che alcuni Comuni non abbiano dato ancora l’adesione non significa che non saranno inclusi? C’è ancora tempo?

“Siamo ottimisti che da qui al 31 marzo tutti i comuni aderiranno all'iniziativa come hanno fatto in questi ultimi due giorni anche Barumini e Pula.”

Ci parla di un’altra battaglia che i Riformatori Sardi stanno portando avanti con profonda determinazione?

“L'altra importante battaglia è il riconoscimento sul fronte nazionale ed Europeo del principio d'insularità per riequilibrare gli svantaggi derivati dall'essere isola rispetto alle regioni continentali. Recentemente abbiamo stretto sinergia anche con la Sicilia per richiedere coralmente il riequilibrio del deficit pil dovuto dallo stato di svantaggio che per ciascun sardo ammonta a 5700 euro procapite.”

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Parità di genere, secondo lei la strada è ancora lunga? in base alla sua esperienza lavorativa e politica

“C'è ancora tanta strada da fare prima che la figura femminile sia valorizzata come quella maschile negli ambiti lavorativi e anche in politica. Occorre un confronto costruttivo onesto in cui la diversità venga percepita come complementarità piuttosto che come contrapposizione dei ruoli.”

Qual è, finora, il suo bilancio come consigliera regionale?

Come consigliera sono molto attiva per portare istanze di respiro regionale e che possano portare vantaggi all'intera collettività, come ad esempio la legge per incentivare lo sviluppo del turismo itinerante in Sardegna o l'interrogazione recentemente depositata per richiedere la salvaguardia del patrimonio boschivo, naturalistico e ambientale chiedendo un'equa distribuzione dei Canadair su tutto il territorio sardo nella prossima campagna antincendio 2021. Il mio bilancio è indubbiamente positivo.”

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