"Caso Gallus", opposizioni all'attacco: "Consiglio paralizzato da divisioni centrodestra"

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21 lug 2021

Cocco (Leu): "Il presidente del Consiglio dovrebbe dimettersi, dopo due anni passati a fare forzature e violenze al regolamento consiliare"

Di: Giammaria Lavena

Le conseguenze del “caso Gallus” (l’ormai ex presidente della commissione Sanità disarcionato in punta di regolamento nelle delicate fasi che hanno caratterizzato la sua transizione dal gruppo dell’Udc a quello del Psd’Az) sono state al centro della conferenza stampa dei consiglieri dei gruppi di minoranza della Sesta commissione, che hanno denunciato il blocco dei lavori del parlamentino che si occupa di Salute.

La protesta è partita dal diniego del presidente del Consiglio – così ha dichiarato il capogruppo di Leu, Daniele Cocco – alla convocazione della commissione per procedere con urgenza con l’informativa dell’assessore della Sanità, Mario Nieddu e del commissario Ats, Massimo Temussi, sulla risalita della curva dei contagi da Covid, sul ricorso al Green Pass e sull’andamento della campagna vaccinale. Convocazione vergata dal vice presidente della Sesta commissione, lo stesso Daniele Cocco, ma stoppata dal presidente del Consiglio perché - così è stato dichiarato – si sarebbe dovuto procedere con ulteriori approfondimenti circa l’effettiva decadenza di Gallus (spostato dalla commissione VI^, nella quale ricopriva la carica di presidente, dal capogruppo dell’Udc, compagine alla quale apparteneva, e poi indicato, quale componente della medesima commissione, dal suo nuovo capogruppo, dopo l’adesione al Psd’Az).

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Qualche ora di assenza tra i membri effettivi della commissione che gli è costata la presidenza e da qui il nuovo annuncio del vice presidente della VI^, Daniele Cocco: "In tempi rapidi procederò con la convocazione della commissione per l’elezione del nuovo presidente». «Escludiamo qualsivoglia ipotesi di “soccorso rosso” – hanno affermato con chiarezza Cocco per Leu, Gianfranco Ganau (Pd), Massimo Zedda (Progressisti) e Michele Ciusa (M5S) – e preannunciamo l’astensione dei consiglieri delle opposizioni nella votazione, così che emerga con nettezza l’ennesima spaccatura della maggioranza".

"Sono proprio le divisione del centrodestra – ha incalzato il capogruppo dei democratici, Ganau – a bloccare i lavori in commissione e a paralizzare l’Aula mentre in Consiglio non c’è traccia dell’annunciato provvedimento omnibus né dell’assestamento di bilancio». «Poca chiarezza e tanta disorganizzazione – ha puntualizzato il capogruppo M5S, Ciusa – e non c’è traccia neppure dell’ordinanza annunciata giorni fa dal presidente della Regione sui controlli anti Covid, mentre le conferenze dei capigruppo, convocate fuori tempo massimo, si occupano di temi e argomenti fuori contesto e lontani dalle priorità dei sardi come lo è la mozione sulla Giustizia".

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"Si è passati dal passaporto sanitario all’assenza dei controlli nei porti e negli aeroporti – ha aggiunto Massimo Zedda (Progressisti) – e non si è stati in grado di offrire indicazioni e protocolli utili agli operatori del turismo in Sardegna".
"Il presidente del Consiglio – è l’attacco finale di Daniele Cocco – dovrebbe dimettersi, dopo due anni passati a fare forzature e violenze al regolamento consiliare». «Il tempo perduto difficilmente si potrà recuperare, perché dopo soli due anni e mezzo di governo, la legislatura del centrodestra è già finita – è invece la chiosa di Massimo Zedda (Progressisti), a metà tra l’auspicio e la constatazione del fallimento".

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