Massimo Zedda attacca il Governatore Solinas: “Giusto non criticare in modo prevenuto, ma quando è troppo è troppo”

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01 dic 2019

Duro intervento su Facebook dell’ex Sindaco di Cagliari e attuale Consigliere regionale

Di: Antonio Caria

“Domenica 24 novembre sono trascorsi nove mesi dalle elezioni regionali. Ho sempre pensato, anche se si parla di avversari, che criticare e opporsi in modo preconcetto non sia giusto. Ci siamo confrontati e scontrati durante la campagna elettorale, ma i cittadini hanno scelto un altro Presidente e soprattutto un’altra proposta di governo per la nostra amata isola. Oggi, nonostante non sia trascorso ancora un anno dall'insediamento e senza venir accusati di essere contro per partito preso o avere pregiudizi non fondati su fatti reali, credo che si possa iniziare una valutazione sul Presidente, sulla Giunta regionale e su ogni assessore”.

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A rimarcarlo è, in post di Facebook, il Consigliere regionale ed ex Sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, che aggiunge: “La legislatura è iniziata con il Presidente della Regione in palese contrasto con l’ordinamento e in una condizione di evidente violazione di legge. Per mesi è stato Presidente e contemporaneamente Senatore, abbiamo dovuto denunciare lo stato d’incompatibilità tra i due ruoli per portarlo alle dimissioni dal Senato”.

“Per mesi – ha aggiunto Zedda – la giunta era incompleta con soli 6 assessori nominati su 12, una sola donna, in violazione delle norme sulla parità di genere e della legge 1 che definisce la composizione degli assessorati; per mesi non c’è stato un vicepresidente che la legge, a tutela dell’istituzione, prevede come figura obbligatoria. In campagna elettorale e poco dopo le votazioni, le parole del Presidente furono d’impegno per la formazione di una giunta di altissimo livello e la conseguente ricerca di assessori di altissimo profilo. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, gli assessori non sono tutti uguali, ma pare che il peggio di loro abbia contagiato anche i pochi, pochissimi, buoni e volenterosi. Un contagio senza antidoto”.

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“Dopo 9 mesi – ha rimarcato – non risulta un indirizzo, una riunione, un foglio di carta trasmesso a un ufficio sul tema strategico delle politiche europee, nonostante la fase di nuova programmazione 2021 - 2027, con la relazione interlocutoria del Parlamento europeo, sia stata approvata il 14 novembre 2018 e il Parlamento italiano abbia già elaborato schede e indirizzi dal 24 gennaio 2019 e sia intervenuto più volte sulla materia nei mesi successivi. E il Presidente della Regione? Niente! Perché lavorare è stancante.

“In 9 mesi di attività – queste ancora le sue parole – abbiamo assistito a proclami di ogni genere e tipo, annunci di varia natura, ma non un provvedimento è stato istruito per affrontare una delle tante vicende che riguardano la Sardegna. Sembra che ci sia solo un’attività frenetica nel nominare persone, creare incarichi ad arte per i fedelissimi, in alcuni casi non rispettando le leggi. Osservare le norme sembra essere una cortesia e non un obbligo. Perché perdere tempo nel creare sviluppo? Tanto la Sardegna sta bene e i sardi non hanno niente di cui lamentarsi”.

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“Entro 180 giorni dall'insediamento del Consiglio il Presidente avrebbe dovuto portare in aula per l’approvazione “Il Piano regionale di sviluppo”, quasi due mesi di ritardo e non c’è traccia neanche di una bozza del Piano. È stata già annunciata, come se fosse una medaglia o un titolo del quale andare fieri, l’impossibilità di approvare la finanziaria per tempo. Questo porterà – ha concluso Zedda – all'esercizio provvisorio che bloccherà per mesi e mesi la spesa della Regione, l’erogazione di finanziamenti e contributi, l’avvio di opere pubbliche, i bandi e tanto altro. È giusto non criticare in modo prevenuto, ma quando è troppo è troppo”.

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