Da 4 a 6 province. Emiliano Deiana: “E’ necessario che la Regione si spogli di molte competenze”

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23 lug 2020

Audizione Anci e Cal

Di: Redazione Sardegna Live

È arrivata alle battute finali la discussione del Testo Unico sul riordino degli Enti locali in Commissione “Autonomia”.

Il parlamentino guidato da Pierluigi Saiu (Lega) ha concluso in tarda mattinata la fase di ascolto dei soggetti istituzionali con le audizioni dei rappresentanti di Anci e Cal.

Il presidente dell’Associazione dei Comuni, Emiliano Deiana, ha valutato positivamente la volontà del Consiglio di procedere a un riordino del sistema degli enti locali ponendo però alcune questioni dirimenti: «Se l’intendimento è quello di premiare i territori con la creazione di nuove province – ha detto Deiana – è necessario che la Regione si spogli di molte competenze. La legge 9 del 2006 aveva definito funzioni e compiti degli enti locali. Quella norma, ancora in vigore anche se inattuata, può essere una buona base di partenza. Occorre definire e chiarire i confini delle competenze di Comuni, Province, Città Metropolitane e Regione. Gli enti territoriali devono sapere cosa fare e, allo stesso tempo, devono avere le necessarie dotazioni finanziarie e di personale per svolgere al meglio le loro funzioni”.

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Deiana è poi entrato nel merito del Testo Unico elaborato dalla Prima Commissione avanzando una proposta: “La definizione dei nuovi assetti territoriale non può prescindere dal coinvolgimento delle comunità in ossequio al dettato dell’art.43 dello Statuto. Su questo punto riceviamo diverse sollecitazioni dai territori. La consultazione popolare è un passaggio fondamentale se si vuole rafforzare il processo legislativo della riforma”.

Giudizio positivo sulla decisione di far rinascere alcune province soppresse dopo il referendum del 2012 anche da parte del Consiglio delle Autonomie Locali. “È importante però che le comunità vengano coinvolte – ha detto il vicepresidente del Cal Antonio Satta – i comuni devono essere messi nelle condizioni di scegliere a quale provincia o Città metropolitana appartenere. La norma deve prevedere che si possano esprimere democraticamente”.

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Satta ha poi auspicato un ritorno all’elezione diretta dei rappresentanti degli enti intermedi: “Per far questo bisognerà però modificare la legge Del Rio. Sarà compito del Consiglio regionale indicare una soluzione”.

Concluse le audizioni, la seduta della Commissione è proseguita in sede politica per un confronto tra maggioranza e opposizione. Critico il consigliere dei progressisti Massimo Zedda: "Non è questo il momento più adatto per discutere una riforma così importante. Non abbiamo ancora superato l’emergenza Covid e c’è il rischio di una seconda ondata della pandemia. Caricare di incombenze e di adempimenti il sistema delle autonomie locali non mi sembra la scelta migliore". A Zedda hanno replicato i consiglieri di maggioranza Giorgio Oppi (Udc-Cambiamo) e Giovanni Satta (Psd’Az): “C’è una richiesta forte da parte dei territori sulla quale abbiamo preso un impegno che intendiamo rispettare”.

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Il presidente della Commissione Pierluigi Saiu ha ribadito la volontà di arrivare in tempi rapidi all’approvazione definitiva del Testo Unico assicurando il massimo coinvolgimento delle popolazioni interessate: “Condivido la proposta di inserire una norma transitoria in legge che definisca i confini delle nuove circoscrizioni provinciali e conceda un tempo congruo ai comuni per fare la propria scelta”.

Confermato intanto il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti fissato per questo pomeriggio alle 16. Per il momento gli uffici del Servizio Commissioni ne hanno ricevuti circa 900, quasi tutti presentati dalla minoranza. I lavori della Commissione riprenderanno la prossima settimana.

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