Giornata nazionale respiro, 4 sintomi da tenere d'occhio

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20 set 2024

Sono 4 i sintomi che devono essere interpretati come segnali d'allarme e condurre al più presto dallo pneumologo

Di: Redazione Sardegna Live

Roma, 20 set. (Adnkronos Salute) - Tosse insistente, senzazione di oppressione al petto, fiato corto e ripetute infezioni respiratorie. Sono questi i 4 sintomi che devono essere interpretati come segnali d'allarme e condurre al più presto dallo pneumologo. La raccomandazione arriva in occasione della Giornata nazionale del respiro che torna domani, 21 settembre. Promossa e organizzata da Aipo-Its/Ets (Associazione italiana pneumologi ospedalieri - Italian thoracic society) e Sip-Irs (Società italiana di pneumologia - Italian respiratory saociety), l'iniziativa è dedicata ai temi centrali della cura dell'ambiente attraverso la cura del respiro e della salute respiratoria.

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Con 7 milioni di morti premature stimate - ricorda una nota - l'inquinamento dell'aria è considerato la principale causa ambientale di malattia e di morte nel mondo. Inoltre, nonostante i progressi delle attuali politiche per la sostenibilità, la qualità dell'aria nelle città più popolate è ancora bassa e, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, circa il 99% della popolazione mondiale respira aria che supera i limiti delle linee guida dell'Oms. Non solo: secondo i dati raccolti da una ricerca recentemente pubblicata da 'The Guardian', il 98% dei cittadini europei respira aria di pessima qualità e inquinata oltre i livelli di guardia, causa di oltre 400mila morti premature. Questo enorme onere sanitario potrebbe essere evitato attuando interventi economicamente vantaggiosi, come la vaccinazione contro la polmonite e un migliore accesso ai servizi di prevenzione e ai farmaci per inalazione.

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Alla luce di questi numeri, gli pneumologi italiani tornano a sensibilizzare l'opinione pubblica e istituzioni sull'importanza di respirare un'aria più pulita, proprio perché esiste un collegamento diretto tra la qualità dell'aria e la salute della persona. "Credo fermamente che la pneumologia debba far sentire la sua voce sul fronte della prevenzione, e non solo su quello della fase acuta e della riacutizzazione - afferma Claudio Micheletto, presidente di Aipo - E dato che di una buona prevenzione fa necessariamente parte - oltre allo stile di vita, all'alimentazione, all'aspetto vaccinale - anche il contesto ambientale, ecco che il rapporto tra cura dell'ambiente e salute, in particolare respiratoria, è fondamentale. Non vi sono più dubbi, infatti, sulla correlazione tra malattie respiratorie, inquinamento atmosferico, condizioni climatiche e sulla grande responsabilità delle polveri sottili nell'aumentato rischio di neoplasie polmonari, anche se il primo fattore di rischio per il tumore al polmone resta sempre il fumo di sigaretta".

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Per questo motivo la Giornata del respiro "è importante: per informare, per creare tavoli di lavoro comuni con le istituzioni - aggiunge Micheletto - e anche per mettere in guardia. Sintomi come una tosse insistente, una sensazione di oppressione al petto e fiato corto, o ripetute infezioni respiratorie devono essere interpretati come segnali d'allarme e condurre al più presto dallo pneumologo". Fabiano Di Marco, ordinario di Malattie dell'apparato respiratorio del Dipartimento di Scienze della salute dell'Università degli Studi di Milano e presidente Sip, invita a "osservare luci e ombre per quanto riguarda il legame tra prevenzione, cura dell'ambiente e salute respiratoria. Ad esempio, per quanto riguarda la prevenzione primaria, ovvero il cambiamento delle abitudini e dei comportamenti scorretti, siamo purtroppo dinanzi ad un sostanziale fallimento. Infatti l'esposizione al fumo da sigaretta, da tabacco riscaldato o da sigaretta elettronica è ancora molto alta, con percentuali altissime fra i giovani".

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"Inoltre le strutture sanitarie sono costrette a indirizzare verso il trattamento delle malattie le loro risorse e i centri antifumo sono pochi. Sempre sul piano della prevenzione primaria - prosegue Di Marco - e quindi dell'inquinamento atmosferico, di quello prodotto dalle industrie e dal traffico veicolare, anche i cittadini sono chiamati a fare la loro parte, tollerando gradi in meno nelle abitazioni e usando in modo saggio i riscaldamenti. A questo proposito va ricordato che c'è stato un grande piano per l'efficientamento energetico che in genere ha trascurato l'edilizia popolare. Fattore fortemente positivo della prevenzione, invece, è l'efficacia dell'attuale trend vaccinale, sia per quanto attiene, ad esempio, alla vaccinazione antipneumococcica, sia per quel che riguarda il vaccino per il virus respiratorio sinciziale, già disponibile e per il quale ci auguriamo che la campagna vaccinale riesca a partire nei prossimi mesi".

E' fondamentale quindi informare ed educare l'opinione pubblica al rapporto tra la qualità dell'aria e la salute della persona - concludono gli pneumologi - evidenziando l'importanza della prevenzione e la correlazione tra l'esposizione prolungata all'inquinamento atmosferico e le malattie respiratorie, come dimostrato da recenti studi internazionali.

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