Vigilanza e servizi fiduciari, sindacati sul piede di guerra: “Senza contratto da oltre 42 mesi, 70mila lavoratori esasperati”

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02 ago 2019

Anche l’intera isola è 'maglia nera' sul fronte del settore vigilanza, stamattina il sit in di mobilitazione in Prefettura, a piazza Palazzo

Di: Alessandro Congia

Non mollano la presa i 70mila lavoratori della vigilanza armata e dei servizi fiduciari pronti allo sciopero nazionale per il nuovo contratto nazionale proclamato dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uitucs per l’1 e il 2 agosto, differito al 6 settembre per gli addetti alla vigilanza nei siti aeroportuali. La protesta è articolata a livello territoriale con presidi e sit-in davanti le Prefetture.

Le ultime sessioni di trattativa con le associazioni imprenditoriali di settore Univ, Anivip, Assiv, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Federlavoro e Servizi e Agci Servizi non hanno sciolto i nodi del negoziato per il rinnovo contrattuale atteso ormai da 42 mesi dagli addetti del comparto dei servizi, prevalentemente in appalto e pertanto particolarmente esposto al dumping contrattuale.

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I sindacati considerano inaccettabili le proposte imprenditoriali sul mercato del lavoro, sull’orario del lavoro e sul trattamento economico della malattia e dell’infortunio, e del salario degli addetti dei servizi Fiduciari ,tese per lo più a ridurre i diritti dei lavoratori e ad introdurre una flessibilità senza regole gestita ad appannaggio esclusivo imprenditoriale. Le tre sigle Filcams Cgil Fisascat Cisl Uiltucs stigmatizzano anche lo stallo delle trattative sui temi dell’incremento salariale, del cambio di appalto, della bilateralità, della contrattazione di secondo livello come anche della classificazione del personale, salute e sicurezza e welfare contrattuale temi sui quali i sindacati hanno presentato una concreta proposta di riforma senza ricevere riscontro formale.

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Per i sindacati “continua a prevalere un atteggiamento strisciante contrario a realizzare la riforma contrattuale necessaria per un settore che quotidianamente dimostra i mali di cui soffre e che purtroppo si scaricano continuamente sulle spalle dei lavoratori, come dimostrato anche dalle numerose e conclamate situazioni di crisi aziendali nonché di sistematica violazione delle regole contrattuali esistenti.”

Per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs “non può passare sotto traccia tale fenomeno” e ancora “è necessario un intervento decisivo da parte dei Ministeri del Lavoro e dell’Interno, anche nelle loro articolazioni territoriali.
Il segretario della Fisascat Cisl Giuseppe Atzori ribadisce: "Non ci si può ricordare della funzione esercitata dagli addetti del comparto in tema di sicurezza solo in occasione degli scioperi mediante le precettazioni. Quotidianamente, il loro lavoro deve essere valorizzato e ciò non può certamente avvenire se non si garantisce un aumento salariale, migliori condizioni di lavoro nel rispetto anche della vita extra lavorativa, di salute e sicurezza sul lavoro, turni di lavoro idonei al recupero delle energie psicofisiche”.

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