“Auto bruciate e rifiuti ovunque, questa non è la vera Sant’Elia”. La rabbia dei cittadini onesti. LE FOTO
Il volto triste del rione, tra via Schiavazzi e via Magellano, tra i palazzi Bodano, Gariazzo e del Favero, c’è chi parla “sottovoce” perché ha paura
Di: Alessandro Congia
“Il ghetto? Quello vero e proprio è qui, con ‘su caddozzimmini’, (la porcheria, n.d.r.) non davanti al vecchio borgo dei pescatori, molto più curato, perché chi ha creato questo schifo non sono soltanto le famiglie che se ne fregano delle regole, ma tutta la politica, destra o sinistra, promesse e tante promesse, in 20 e passa anni è stato fatto ben poco. E dei lampioni spenti, ne vogliamo parlare? La spazzatura e la puzza ovunque è poco se si pensa a come siamo costretti a vivere, tra spacciatori, vedette e palazzine fatiscenti, carcasse abbandonate, fango e polvere sotto le nostre case. Questa è l’altra faccia di questo quartiere, lo dica al nuovo sindaco, difficile che risolva”.
La rabbia
Lo sfogo, alle 2.15 del mattino di un sabato qualunque, andrebbe avanti fino all’alba di domenica, ma chi parla davanti al cronista che ascolta si sveglia prestissimo la mattina, guadagna appena 900 euro al mese in nero, da precario e ha una moglie e 3 figli da sfamare, con bollette e spese mensili da affrontare: “Come mi chiamo? E cosa cambierebbe, per farmi bruciare la macchina con la quale vado a lavorare? Lo sa cosa gli fanno a chi parla troppo? Gli bruciano macchina e furgone, lasci perdere”.
Il tour
L’anonimato è d’obbligo se si vuole continuare a conversare con il 58enne che ci fa da Cicerone, tra i palazzoni che s’affacciano lungo via Schiavazzi, quasi tutti di
"L'aliga" (i rifiuti che puzzano)
E che dire dei rifiuti, centinaia di buste accatastate, stracolme di ogni cosa e che puzzano, accanto ai “grandi mastelli”, una bella scenografia di un rione ancora troppo abbandonato a se stesso:
LE FOTO