Lo sfogo di un poliziotto di Cagliari sui migranti morti a Lampedusa: “I commenti cattivi fanno solo rabbrividire”

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16 ott 2019

Simone Camba, da anni impegnato nel sociale per il recupero dei minori con l’associazione New SardiniaSeal, commenta l’odio sui social dopo la tragedia in mare

Di: Alessandro Congia

“Prima si salva, poi si discute”. E’ il messaggio su un post che fa riflettere scritto da un poliziotto di Cagliari, 42enne, assistente Capo Coordinatore all'Ufficio Immigrazione della Questura, impegnato da anni sul sociale con le iniziative dell’associazione NewSardiniaSeal, che si occupa tra l'altro del recupero dei minori con le attività svolte in mare.

I fatti

Lampedusa, i corpi di 12 migranti sul fondo del mare: c'è anche una mamma abbracciata al suo bebé. La Guardia costiera ha localizzato sul fondo del mare i cadaveri delle persone a bordo di un barcone naufragato il 7 ottobre, articolo pubblicato sul web: "Non sono riuscito a trattenermi nel leggere i commenti – dice

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Simone Camba (nelle foto) - abbiamo proprio una cattiveria dentro che fa paura, ho notato che l'importante è parlare, sprigionare l'odio davanti ad una tastiera senza sapere minimante di che cosa si stia parlando, basta leggere la parola migranti che subito si sparano delle cavolate inaudite, colpa dei porti aperti, colpa dei porti chiusi, perché non prendono la nave da Tunisi e vanno regolarmente a Genova o Marsiglia, se stavano a casa loro non succedeva e tante altre ca*****, ma nessuno si è chiesto cosa ci faceva quella mamma con il suo bimbo su una barca fatiscente, io so solo - conclude Camba - che nessuna mamma cosciente metterebbe a rischio la vita della sua creatura per nulla”.

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