Auchan e Conad, 750 dipendenti in Sardegna coinvolti. I Sindacati: “Il rischio è che si compia l’ennesimo spezzatino a danno dei lavoratori”

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17 ott 2019

Ancora tanti dubbi sull’intera vertenza

Di: Alessandro Congia

“Sappiamo soltanto che l’ipermercato di Santa Gilla dovrebbe passare alla Cooperativa Conad Nord-Ovest mentre sugli altri c’è totale incertezza”.

Il rischio è che si compia l’ennesimo spezzatino a danno dei lavoratori.
Non piace ai sindacati il primo approccio di Conad in quella che è ormai una vera e propria vertenza sul passaggio dei 18 mila 600 lavoratori più l’indotto e 260 punti vendita – 750 in Sardegna e quattro ipermercati a Cagliari, Sassari e Olbia – dalla multinazionale Auchan Retail-Sma al consorzio di concessionari e soci: prima reazione all’ostilità già conclamata da parte di Conad, lo sciopero nazionale Filcams Fisascat e Uiltucs in programma il 30 ottobre, che sfocerà in una manifestazione a Roma sotto il ministero dello Sviluppo (in concomitanza con l’incontro programmato) e nei quattro presidi davanti agli ipermercati di Cagliari (Pirri e Santa Gilla), Sassari e Olbia.

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La mobilitazione è stata decisa dopo la rottura consumata nella trattativa sul passaggio dei primi 109 punti vendita per i quali Conad ha negato le tutele occupazionali e contrattuali dei 5700 lavoratori, disdettando subito l’integrativo senza nemmeno impegnarsi a contrattare il nuovo modello di organizzazione del lavoro. E se il buongiorno si vede dal mattino allora ecco le ragioni dell’immediata reazione sindacale, con un primo sciopero per l’intero turno di lavoro nei punti vendita ancora Auchan e Sma, nei 109 già oggetto della cessione del ramo d’azienda e in tutti gli appalti e servizi coinvolti.

“Siamo più che preoccupati per i 750 lavoratori della Sardegna – hanno detto i segretari regionali Nella Milazzo (Filcams Cgil) e Giuseppe Atzori (Fisascat Cisl) – perché sappiamo soltanto che l’ipermercato di Santa Gilla dovrebbe passare alla Cooperativa Conad Nord-Ovest mentre sugli altri c’è totale incertezza”. Il rischio è che si compia l’ennesimo spezzatino a danno dei lavoratori che, sino ad oggi, operavano dentro un unico gruppo. Auchan e Conad sono infatti due realtà completamente diverse: una multinazionale a gestione fortemente centralizzata la prima, un consorzio di concessionari e soci, anche piccoli, la seconda. Il modello Conad si fonda sull’affidamento della gestione operativa a società terze delle quali la cooperativa proprietaria detiene una quota consistente.

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Non a caso Filcams Fisascat e Uiltucs nazionali rivendicano un intervento del ministero dello Sviluppo per una gestione unitaria della vertenza: “Deve sorvegliare e verificare la reale fattibilità del piano perché se Conad è una buona alternativa alle difficoltà di Auchan, lo deve essere per tutti e non solo per alcuni pezzi della rete, e se ci sono soggetti interessati all’acquisto di quelle reti, vogliamo garanzie e certezze anche da parte loro”.

Il riferimento va a quanto annunciato da Conad sulla cessione a terzi, senza esplicitare a chi e a quali condizioni, di parti di reti. “Non accettiamo – concludono i sindacati – che vengano scaricate le criticità sui vari territori e sulle spalle dei lavoratori, chiediamo invece che l’intera operazione sia gestita in modo unitario con una azione forte del ministero e il coinvolgimento diretto delle cooperative che fanno capo al consorzio”.

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