Leon Cino: dal successo ad “Amici” alla scuola di danza a Cagliari: l’intervista

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20-04-2023

Il noto e amato ballerino ci racconta la sua storia dal primo provino a soli 11 anni alla decisione di diventare insegnante

Di: Alessandra Leo

Fin da quando era bambino non ha mai smesso di ballare, girando per il mondo mentre coltivava la sua passione più grande, prima apprendendo da diversi professionisti e coreografi, poi diventando a sua volta insegnante di danza.

Dopo il suo ingresso all’Accademia Nazionale di Danza a Tirana, in Albania, dove nacque, nel 1996 si trasferì in Italia con la famiglia e venne ammesso alla Scuola di ballo del Teatro della Scala.

Nel 2003 vinse la terza edizione di “Amici” facendo breccia nel cuore dei telespettatori per la sua immensa bravura ma anche per il suo carattere gentile e riflessivo. Subito dopo entrò a far parte del cast del noto talent-show trasmesso sulle reti Mediaset come professionista.

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Oggi Leon Cino, 40 anni, ha aperto una scuola di danza classica e contemporanea (dai 4 anni) a Cagliari, la LEON CINO D.A.S., in via del Commercio 33, perché è letteralmente innamorato della nostra Isola. Sardegna Live ha intervistato il bravissimo ballerino dai modi garbati e lui ci ha raccontato la sua storia. Una storia di passione, sacrifici, impegno, che ha fatto e continua a far sognare diverse generazioni.

Ciao Leon e benvenuto su Sardegna Live, com’è nata la tua passione per la danza?

“All’età di 11 anni, mia mamma Katerina detta Rosa, mi portò all’Accademia Nazionale di Danza a Tirana per fare un provino. Dopo aver svolto diversi esercizi, un insegnante ci ha detto fossi portato per la danza classica e così iniziai i miei primi passi come un piccolo soldatino. Man mano che scoprivo esercizi nuovi e guardavo gli adulti che si destreggiavano in virtuosismi incredibili, cominciai il mio meraviglioso viaggio verso la passione per la danza”.

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Quali ricordi hai dell’Accademia Nazionale di danza in Albania?

“Sono stato poco tempo in Accademia, ma ricordo ci fosse un ottimo programma didattico della danza”.

Come hai vissuto invece il trasferimento in Italia e l’ammissione alla Scuola di ballo del Teatro della Scala?

“Il trasferimento in Italia è stato molto interessante per me. Come ogni bambino, la curiosità di esplorare posti nuovi era davvero tanta, fantasticavo su tutto. Inoltre mia mamma è stata bravissima a rendere tutto molto speciale, cosa che continua a fare tutt’ora. Anche durante l’ammissione alla Scuola di ballo del Teatro della Scala ero assieme a lei, che mi faceva vivere ogni cosa con emozione e sensazioni bellissime. Vedere quel teatro così grande e di prestigio rappresentava per me un sogno irraggiungibile che stava diventando realtà: ero affascinato da qualunque cosa vedessi, dalle enormi sale alle divise molto eleganti delle persone, l’educazione e l’attenzione nel salutare le persone. Mi trovavo in un grande vortice di curiosità, gioia ed emozione”.

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Nel 2003 hai vinto la terza edizione di Amici, come descriveresti quell’esperienza?

È stata un’esperienza incredibile e bellissima che auguro di vivere a ogni ragazzo e ragazza”.

Quando hai deciso di diventare insegnante di danza?

“Durante la mia carriera da ballerino ho avuto la fortuna di apprendere da diversi insegnanti di danza molto bravi in giro per il mondo e ho lavorato con moltissimi coreografi, quindi ogni volta che mostravano dei passi di danza mi veniva naturale modificarli o aggiungere qualcosa. Rimanevo sempre fedele a ciò che mi mostravano però avevo questa specie di inventiva. Poi un giorno venni chiamato per tenere una lezione di danza in Sicilia e quell’esperienza mi piacque davvero tanto. Da lì in poi tenni diverse lezioni in giro per l’Italia e iniziai a pensare che offrire un po’ del mio bagaglio d’esperienza mi rendeva felice e orgoglioso”.

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Quando è arrivata invece la decisione di aprire una scuola di ballo a Cagliari e perché hai scelto proprio la Sardegna?

“Presi questa decisione una sera a Kal’e e Moru. La Sardegna mi è sempre piaciuta e pensai: ‘perché non aprire una scuola di danza in un posto che mi piace?’”.

Progetti futuri?

I progetti futuri non mancano e sono tanti ma per scaramanzia, per ora, li tengo per me”.

E allora li scopriremo la prossima volta caro Leon!

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