La Supelega si è già sgonfiata, figuraccia mondiale dei 12 top club
Prima le inglesi, poi l'Inter e il Barça fanno un passo indietro. Il futuro di Agnelli in bilico
Di: Redazione Sardegna Live
La Supelega di calcio è durata appena 48 ore prima di essere travolta dall'insorgere dei tifosi, dal malumore dei calciatori e dalle pressioni delle federazioni e della politica. Nella tarda serata di ieri la defezione delle sei inglesi (Liverpool, United, City, Arsenal, Chelsea e Tottenham), poi il passo indietro dell'Inter e i dubbi del Barça e dell'Atletico Madrid. "Il progetto della Superlega allo stato attuale non è più ritenuto di interesse dall’Inter", ha fatto sapere il club di Suning.
Al momento, le uniche a non aver dato segni di cedimento sono la Juventus, il Milan, e il Real capofila. Ma il progetto, presentato alla mezzanotte di due giorni fa, sarebbe giunto al capolinea nonostante la nota arrivata dalla stessa Superleague alle 2 di notte che tiene in vita l'idea di portare avanti l'iniziativa, ripensandola.
I primi segnali di cedimento nel pomeriggio di ieri, con City e Chelsea che avevano palesato l'intenzione di ritirarsi. Alle 22.30 era stata così convocata una riunione d'urgenza dei club. Una riunione durata un'ora, al termine della quale sono arrivate le note ufficiali di altre quattro delle sei squadre inglesi che avevo aderito (Liverpool, Arsenal, Tottenham e Manchester United). Il resto è venuto da sé.
Il patron del Real Florentino Perez e quello della Juve Andrea Agnelli, dovranno ora gestire la debacle. Il destino del secondo, con il club bianconero non ancora qualificato neppure alla Champions League, è appeso a un filo.
