Cagliari, Cellino sbotta: ''Vogliono farci retrocedere''

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01 gen 2013

Massimo Cellino, a due giorni dalla disfatta casalinga contro il Bologna, attraverso alcune parole riportate da La Gazzetta dello Sport, attacca chi cuole il male del Cagliari, rivolgendosi naturalmente a chi continua a fare ostracismo verso lo stadio Sant'Elia, così come era successo in passato con Is Arenas.

Di: Redazione Sardegna Live

Massimo Cellino, a due giorni dalla disfatta casalinga contro il Bologna, attraverso alcune parole riportate da La Gazzetta dello Sport, attacca chi vuole il male del Cagliari, rivolgendosi naturalmente a chi continua a fare ostracismo verso lo stadio Sant'Elia, così come era successo in passato con Is Arenas. L'impianto cagliaritano è stato aperto, ma finora solo a 5000 unità, mentre per l'apertura totale a 16000 sembra mancare ancora molto.

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Ecco le parole del Presidente rossoblu: ''Vogliono male al Cagliari e se continuano così lo faranno affondare. Ma sia chiaro: sinché sono io presidente Lopez non si tocca. Non so nulla delle voci che mi hanno attribuito. Non ho visto né la partita con la Lazio né quella col Bologna. Ma quando ho letto sull’iPad la formazione di mercoledì, ho avuto un sussulto. E ho capito che c’era qualcosa che non andava. Qualcuno scherza col fuoco, ronza attorno alla squadra e mette zizzania.

Se si prosegue su questa strada, a Verona rischiamo di prenderne 5. Sabato sono tornato negli Stati Uniti per rivedere la mia famiglia dopo aver trascorso tre mesi durissimi a combattere per riportare il Cagliari al Sant’Elia. Questa è la risposta: fanno circolare veleno, mettono in crisi l’allenatore e i giocatori per colpire me. Una follia. Si vede che vogliono il Cagliari in B.

Ma ripeto: Lopez sta con me a vita. Ho dato tutto me stesso, sono sfinito, ho pagato e sto pagando carissima questa storia dello stadio. Per i 16.000 al Sant'Elia, la Commissione provinciale di vigilanza non si è riunita. Forse, neppure li vogliono. La verità? Mi sembra di rivedere il dramma dell’Is Arenas. Se non sto vicino ai giocatori e all’allenatore, li fanno a pezzi e si retrocede''.

Parole davvero preoccupanti...

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