La Torres si presenta ai tifosi
Ieri la presentazione in Piazza Sant’Apollinare tra entusiasmo e commozione
Di: Antonio Caria
Un bagno di folla ha accolto ieri, in piazza Sant’Apollinare, la Torres 2019-2020. Come da tradizione l’ingresso del gruppo rossoblù è stato accompagnato dal suono del tamburino del Gremio dei contadini e i giocatori sono stati trascinati nell’atmosfera magica della Discesa dei Candelieri.
“Ci siamo presentati alla città – queste le parole di Andrea Congiu, sassarese classe ‘93 alla sua prima esperienza in rossoblù – ma non vediamo l’ora di farlo in campo. Oggi siete in tanti e speriamo possiate essere molti allo stadio a sostenerci”. Le parole del capitano Giacomo Demartis: “Siamo una squadra è nuova e lo spirito è giusto, questi nuovi ragazzi, come me, hanno degli obiettivi e so che daranno tutto per la Torres”. Giovani ed esperti, volti nuovi e qualche conferma, per un gruppo che in queste settimane di preparazione ha iniziato a conoscersi: “O troveremo una strada o ne costruiremo una – le parole del difensore sassarese classe 2000 Stefano Ruiu – e per me vuol dire che bisogna sempre andare oltre le difficoltà. Cercheremo di farlo tutti insieme”.
“Io ho sempre visto, anche da lontano, l’amore incredibile verso la Torres - il commento del tecnico rossoblù- e non mi è capitato spesso di percepire questo legame così forte tra la squadra e la sua gente. Noi promettiamo il massimo impegno e cercheremo di onorare la maglia e lo stemma che portiamo su petto”, ha aggiunto il nuovo allenatore Marco Mariotti.
Faranno parte dello staff anche il preparatore atletico Gaetano Mascaro e il preparatore dei portieri Tore Pinna, anche ieri mattatore all’interno del gruppo: “Sappiamo tutti quanto conti la Torres per i tifosi e per la città – così Pinna – e di certo faremo di tutto per tenere alto l’onore di Sassari dando tutti il massimo perchè ognuno di noi si porta questi colori nel cuore”.
Faranno parte dello staff medico, i fisioterapisti dello studio Beta che quest’anno seguiranno la squadra rossoblù, Ugo d’Alessandro e Mario Dettori, e l’intera equipe coordinata dal dott. Pier Damiano Mulas; e poi tutto il gruppo del settore giovanile, quest’anno diretto dal responsabile Alfredo Pala, fino alle figure che collaborano da anni nello staff, il magazziniere Angelo Cassano e l’addetto stampa Giulia Bardanzellu.
“Il progetto di quest’anno era di riportare qui i bravi sassaresi che giocavano altrove – ha sottolineato il presidente Salvatore Sechi – e inserire elementi di esperienza e di qualità in un gruppo del territorio. Abbiamo dato fiducia a tanti giovani, alcuni cresciuti nel nostro vivaio e altri che per la prima volta indossano la maglia. Per quel che potrò cercherò di mantenere la squadra sempre in mani sassaresi, e sono contento di poter collaborare con il direttore Tossi, un sassarese che è tornato nella famiglia giusta, con il mio primo collaboratore e amico, il vice presidente Antonio Carboni e con i dirigenti Mario Lodde, Antonello Serra e Franco Mundula che mi danno una grossa mano e con i quali abbiamo condiviso questo progetto”.
La Torres ha ricevuto anche la visita gradita del sindaco Nanni Campus. “Sono pronto a lavorare insieme agli imprenditori per fare il bene della collettività. La Torres rappresenta un valore per la città e il legame autentico con Sassari esiste da sempre e non dobbiamo mai perderlo”, così il primo cittadino.
Sono state anche presentate le maglie della prossima stagione. Alessio Virdis, Marco Russu, Alesssandro Vagge ed Edoardo Colombo si sono prestati per indossare tutto il completo per le gare in casa e in trasferta.
Uno sguardo alla tradizione, uno studio sul recente passato, materiali tecnici ed innovativi per le divise da gioco realizzate in esclusiva per la Torres dalla Maps Sport.
Un momento di grande commozione nel finale di serata con la proiezione del video della campagna abbonamenti 2019/2020.
La sorpresa è arrivata a fine serata con la presenza di Gavino Soro sul palco. All’artista che ha dato tanto alla città è stata consegnata dal sindaco Campus e dal presidente Sechi una targa come premio ad una carriera lunga e fruttuosa, prima vicino e poi lontano da Sassari.