Dove è nato il kitesurf e chi lo ha inventato?

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20 lug 2024

Il kitesurf combina il surf con l'uso di un aquilone per sfruttare la potenza del vento

Di: Redazione

Con l’avvento dell’estate, cresce nei cuori degli appassionati e dei semplici curiosi il desiderio di approcciarsi alle discipline estive più adatte ai climi caldi. Ecco come gli atleti escono dalle loro palestre, complice anche il desiderio di andare in vacanza e staccare dai ritmi della routine, mettendosi in cerca di destinazioni ideali dove poter scoprire nuovi sport stimolanti, acquatici e non solo. Nel primo caso, il kitesurf spicca sicuramente come un’opzione adatta ad un numero molto ampio di persone.

Il kitesurf combina il surf con l'uso di un aquilone per sfruttare la potenza del vento e, oggigiorno, vanta moltissimi appassionati in tutto il mondo, soprattutto nelle località di mare con condizioni climatiche favorevoli. Le spiagge ventose come quelle di Lacanau in Francia, di Naxos in Grecia, di Tarifa e delle isole Canarie in Spagna sono ideali per la pratica di questo sport, tant'è che la cospicua presenza di strutture ad hoc – vedi, ad esempio, questa scuola di

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kitesurf a Fuerteventura – le ha rese mete ideali per molti appassionati e turisti desiderosi di avvicinarsi a questa meravigliosa disciplina che, nonostante abbia qualche decennio alle sue spalle, in Italia ha avuto un boom di popolarità soprattutto negli ultimi anni.

Come si potrà evincere dalle premesse appena effettuate, iniziare a fare pratica col kitesurf richiede necessariamente un approccio consapevole e responsabile, soprattutto perché non tutte le spiagge sono adatte ai principianti, rendendo indicato sottoporsi a dei corsi con degli istruttori qualificati in grado di far apprendere i concetti di base in sicurezza. In quanto a noi, nelle prossime righe vogliamo focalizzarci sulla

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storia di questo sport estremo, seppur accessibile che, negli ultimi anni, ha riscosso sempre più consensi tra i turisti avventurieri e gli sportivi di primo pelo.

La storia del kitesurf: tutto ciò che c’è da sapere su questa affascinante disciplina

Prima di entrare nel merito dell’argomento oggetto del nostro articolo scoprendo il kitesurf dagli albori, occorre puntualizzare che questa disciplina o, meglio, questo termine racchiuda in sé una serie di sport differenti. Oggi, infatti, è possibile approcciarsi al kitesurf in modi differenti, grazie al Freestyle, più incline per gli amanti delle evoluzioni, il Wave, dove si surfano le onde in modo più classico, il Foil dove si adotta una sorta di aliscafo per sollevarsi sull’acqua o, ancora, il

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freestyle strapless dove non ci si ancora alla tavola coi piedi e, infine, il big air dove si salta per raggiungere altezze particolarmente elevate.

Il kitesurf, in quanto disciplina sportiva, ha dalla sua una storia piuttosto recente, visto che le prime testimonianze di questo sport risalgono al 1983, quando nelle acque salate australiane alcune persone cominciarono a farsi trainare dal vento servendosi di aquiloni e sci nautici. Un approccio decisamente rudimentale che portò, solo due anni dopo, all’invenzione del francese Bruno le Gaignoux, fautore del brevetto Wipika, ossia dei primi sistemi di galleggiamento posti su un’ala da trazione utile per la navigazione.

Non passò molto tempo da allora e, dall’Australia, i kitesurfer si spostarono a Maui, alle Hawaii, impiegando i primi

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Wipika francesi, oppure ali a cassoni non rilanciabili dall’acqua. I primi kitesurfer godono di fama straordinaria nella pletora di appassionati, anche se il vero e proprio boom di questa disciplina sarebbe avvenuto oltre un decennio dopo le prime evoluzioni. Era il 1999, infatti, quando diverse aziende cominciarono a fornire tutti gli strumenti necessari agli atleti per poter eseguire i loro numeri in acqua al meglio delle possibilità. Da allora, ne è passata di acqua sotto le tavole e, seppur a tutt’oggi il kitesurf sia ancora considerato uno sport estremo, i sistemi e le misure di sicurezza sviluppate in questi anni lo rendono molto più accessibile rispetto al passato.

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